Le tre ressurrezioni di Sisifo Re Cosimo Argentina

COSIMO ARGENTINA è l’autore del libro: “le tre resurrezioni di Sisifore”, nato nel 1963 esordisce in campo letterario con il testo “IL CADETTO” nel 1999 edito da Marsilio. Ha svolto vari lavori e accompagnato il padre fotoreporter in giro per il mondo. L’opera che recensiamo è il primo volume di una trilogia
Le tre ressurrezioni di Sisifo Re.
Il numero delle pagine, poco più di duecento, non deve ingannare.
E’ un libro denso, dove la scelta di il ritmo incalzante, le parole usate servono a trascinare il lettore lungo una sorta di caleidoscopio di visioni e piani di narrazione.
Quasi come cercare di seguire un percorso lungo le scale del famoso quadro di Escher.
L’ambientazione appare futuristica, il XXIII secolo.
Una megalopoli dal nome antico: Apuleia.
Un delitto non ancora compiuto.
Selina Corbes, moglie della futura vittima, cliente di Sisifo.
Oscar Orano, detto Oh – Oh, sembrerebbe accompagnare Sisifo, detective improbabile che veste come filosofeggia.
Ma è lui, Oh –Oh, che talvolta si fa voce narrante, conduce attraverso i vicoli della città, mostra personaggi estremi, si sdoppia tramite un macchinario a scoprire pieghe di realtà parallele ed invertite. Seguono personaggi quali Zoro, alienista che vive segregato volontariamente con singolari compagni. Si fanno concitati i passaggi mentre appaiono primi indizi del finale. La corsa si conclude all’Isola, cuore antico della città, dove il mosaico si compone dando un senso diverso ad ogni cosa. Libro che spiazza e confonde dove inizialmente ci si perde,ma l’abilità dell’autore sta nel darti un appiglio per riprenderti proprio quando temevi di esserti perso per sempre. Un libro non catalogabile anche se l’ambientazione futura potrebbe far pensare alla fantascienza che non è. Curioso anche il titolo in quanto Sisifo mitologico fondatore di Corinto è realmente resuscitato tre volte come vuole il mito, ma finirà a dover spingere un masso per l’eternità in cima alla montagna,lasciando cader giù dalla parte apposta per poi riportarlo su in eterno. Si consideri che a questo supplizio Dante nella sua Commedia sottopose tutti i dannati del settimo canto dell’inferno occupato da avari e prodighi. Sisifo è condannato al movimento continuo e perpetuo così nel libro il lettore non ha mai tregua e riposo salta e rimbalza da un discorso all’altro, da un ragionamento altro a volte apparentemente senza senso. Ma il senso lo trova solo colui che temerariamente continua pagina dopo pagina arrivando alla fine. Libro sicuramente particolare e consigliato a chi ama gli esperimenti letterari e le innovazioni.

 

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