Lager
Uno sguardo vuoto che guarda quel camino,
quel fumo che esce e che hai già visto uscire
è il corpo di un bambino.
Tu lo sai ma cosa puoi fare,
è tanto se hai la forza per poter camminare.
Non hai più un nome, sei senza capelli,
i giorni a casa tua quelli si erano belli.
Ora dentro al lager non ti resta che aspettare
silenzioso spento senza mai pensare
Questa a Belsen è la legge primaria,
se cominci a pensare sentirai mancarti l’ aria
l’odore acre, pungente e forte
è semplicemente quello della morte.
Ci son monti di cadaveri vicino ai tuoi piedi,
tu passi a testa bassa li senti, non li vedi.
Sono stati uccisi molto barbaramente,
ma non solo loro, migliaia di altra gente
Tu in silenzio giochi con la sorte,
purtroppo se perdi ti toccherà la morte
Trieste, 20 aprile 1994
Poesia in rima sul tema dell’olocausto scritta da una ragazzina nel 1994
27 Gennaio 2018 Giorno della memoria. Per non dimenticare, mai.