THAUMETOPOEA PITYOCAMPA OVVERO LA PROCESSIONARIA DEL PINO

La processionaria del pino nero nota con due nomi scientifici: THAUMATOPEA PITYOCAMPA o più recentemente THAUMATOCAMPA PITYOCAMPA, è una falena, ma prima di diventare questo innocuo insetto notturno è il terrore dei pini, degli animali e degli uomini che hanno la svenura di venirne a contatto.

Quando si trova ancora allo stato larvale è una divoratrice famelica di aghi di pino e altre conifere, alberi che loro malgrado, ne ospitano il nido.

processionaria

Tutta la zona mediterranea può essere interessata dalla presenza della processionaria.

Oltre a danneggiare gli alberi che la ospitano, divorandone le foglie senza pietà, come detto e come saprete, la processionaria è pericolosa per gli uomini e per gli animali a causa dei suoi peli urticanti che causano gravi dermatiti all’essere umano che ne viene a contatto, e può diventare letale per gli animali d’affezione, specialmente per i cani.

La processionaria,  nonostante le sue modeste dimensioni, è considerata talmente pericolosa ed infestante che in Italia è stato approvato il D.M. 30/10/2007 il quale impone per legge che il proprietario a qualunque titolo di alberi infestati debba informare prontamente il Servizio Fitosanitario Regional,e il quale provvederà a fornire tutte istruzioni necessarie sul da farsi. Interventi che sono in tutti i casi a carico del proprietario della zona colpita, costi compresi.

Ma vediamo un po’ di saperne di più sul ciclo vitale di questa falena che allo stadio di lepidottero resta in vita solo per due giorni al massimo.

La falena, dal colore grigo e marrone, misura tra i 3 e i 4 cm, e l’esemplare femmina è solitamente di poco superiore per dimensioni al maschio.

Quando la femmina viene fecondata inizia il suo viaggio per trovare l’albero adatto dove deporre le uova. La ricerca può essere effettuata anche per diversi chilometri dal luogo di partenza.

Una volta trovato l’albero più alto finalmente la femmina depone le uova.

Verso la fine di agosto (ossia più o meno 4 settimane dopo la deposizione) inizierà la schiusa, e le larve cominceranno subito a nutrirsi degli aghi del pino. Si tenga presente che un singolo esemplare di larva è assai vorace e mediamente vengono deposte da 100 a 300 uova, per questo l’abero che le ospita corre forti rischi di indebolimento.

Una volta che le larve giungono a maturazione scendono dall’albero che le ha ospitate, in rigorosa fila indiana, una dietro l’altra, formando catene di lunghezza notevole. Da qui deriva il loro nome comune di processionaria, in quanto si spostano ricordando la fila nella processione.

prcessionaria

Scendono dall’albero per compiere il loro ultimo passo verso la metamorfosi definitiva che le trasformerà da pericolosi bruchi in innocue falene notturne, dalla vita brevissima come abbiamo detto. Quest’ultima trasformazione avviene curiosamente a 10 cm circa sotto il livello del suolo,  all’interno di singoli bozzoli che ogni processionaria crea per la metamorfosi finale.

Magia della natura: nascono sulle cime degli alberi e rinascono sottoterra. Come in alto, così in basso dicevano non a caso gli antichi alchimisti.

 

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