La Guerra Di Tutti – Populismo, terrore e violenza nella società occidentale.

La Guerra Di Tutti

Il capitalismo è tramontato. La condizione della società occidentale è sicuramente legata alle guerre incessanti, quelle che si combattono con le armi; ma ce ne sono altre. Ognuno sta portando avanti il proprio conflitto e chi ci governa, chi ci indirizza ne è responsabile. Le istituzioni politiche hanno rinnovato un forte controllo sui popoli, grazie ad un linguaggio efficace che fa’ leva sulle ansie e sulle richieste di molti. Ciò che ne scaturisce è un perpetuarsi di odio e violenza in cui si fa’ fatica a intravedere una soluzione.

Raffaele Alberto Ventura, già autore di Teoria Della Classe Disagiata (2017), torna quest’anno a parlare della società occidentale e di come la missione egualitaria e pacificatrice del capitalismo abbia fallito.

Lo scrittore italiano, residente a Parigi, ne tratta con grande fluidità, saltando da una prospettiva all’altra, collegandole, ritornandoci, per andare a comporre un quadro piuttosto esaustivo. Populismo, terrorismo, razzismo, lotta di classe, sono tutti temi caldi della società moderna tra loro strettamente collegati. Ecco quindi il Movimento 5 Stelle, capitanato da Beppe Grillo, di cui Ventura ne sottolinea attentamente l’ipnotico linguaggio e le imprecisate origini politiche. Il successo che questo partito ha avuto in Italia, molto attento a fare leva sul malcontento del popolo ma disinteressato a trovare soluzioni, segue parallelamente le sorti francesi legate al nuovo leader Macron e globalmente trova una sua giustificazione nella crisi identitaria politica dei singoli, tra cui diventa sempre più difficile distinguere una destra e una sinistra, coi loro rispettivi valori. L’ideologia e il buon senso hanno fallito? La disillusione e l’insoddisfazione hanno prevalso? Per l’autore un motivo di questo disfacimento può essere che ormai viviamo in un’ “era del sospetto”, in cui non sappiamo più a cosa credere e di chi fidarci, ma questo naturalmente non giustifica uno smarrimento tale da parte del popolo e un simile controllo da parte della casta politica. Viviamo fondamentalmente in un”teatro della rivolta” in cui ogni pretesto sembra buono per attaccare qualcuno, metterlo in un angolo ed escluderlo, che sia una persona, una civiltà o un movimento. Ventura a tale proposito evidenzia giustamente che chi governa in Italia non si pone particolari problemi ad ignorare o addirittura incitare atti di violenza verbale e fisica nei confronti di chi è di un’etnia differente. Ma qual è il vero ruolo degli stranieri nella nostra società? Si parla di razzismo e quindi anche di come i flussi migratori vengono assimilati in occidente. E’ giusto integrarli, ma come? Spesso si assiste a fenomeni di assimilazione, in cui lo straniero perde ogni sua radice per far parte del nuovo ambiente in cui vive (Ventura per spiegare questo torna indietro all’integrazione degli ebrei). La soluzione è quindi la dissimilazione? Questo non contribuisce alla creazione dei ghetti?

Nonostante i rimandi alla filosofia e i confronti con la Rivoluzione francese, le Guerre di Secessione e la nostra storia meno recente siano frequenti, Ventura compie una sagace operazione di rapporto con l’industria d’intrattenimento moderna per rendere il tutto più pop e fruibile; in questo caso la metafora conclusiva su Tom e Jerry per descrivere il cerchio della violenza è assolutamente geniale. Basti notare che ogni capitolo è introdotto da una citazione di Essi Vivono di John Carpenter, scelto dall’autore come uno dei capolavori profetici più adatti per capire come il sistema opera alle nostre spalle. Allo stesso tempo altri titoli cinematografici che parlano di un futuro distopico vengono esaminati dallo scrittore per interpretarne il messaggio. Matrix, Hunger Games, gli ultimi episodi degli Avengers e infine V Per Vendetta, con la sua maschera di Guy Fawkes, designata come principale mito che diventa mostro della rivolta sociale. La protesta è sempre giusta? Non rischiamo con il nostro continuo e sistematico dissenso di contribuire al clima di violenza che ci circonda? Entra in gioco anche la forza dei segni, di provenienza talvolta mistica e occulta, utilizzati da alcuni artisti musicali. Perchè? Vogliono forse farci credere di appartenere ad un ordine segreto che cospira alle nostre spalle? O siamo noi che siamo diventati paranoici?L’unica conclusione percepibile è lo scatenarsi di “una guerra di tutti contro tutti”.

Trecentootto pagine che scorrono bene, anche passando per qualche riga un po’ più ostica ed impegnativa, ma che alla fine, con la loro particolarità interpretativa e un pizzico di ironia a stemperare un’accusa che non può che risultare negativa, sanno guadagnare l’interesse del lettore. Un’inchiesta incandescente quella di Ventura, che ti esplode davanti proprio come la detonazione in copertina, tra i cui detriti però si intuisce la ricerca del buon senso dell’autore.

Marco Zanini

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