King Buffalo – Repeater (EP) – Uno scenario di luci e flussi esoterici.

King Buffalo – Repeater (EP)

Anno: 2018

Paese di provenienza: USA

Genere: rock psichedelico

Membri: Sean McVay – chitarra e voce; Dan Reynolds – basso; Scott Donaldson – batteria e voce

Casa discografica: autoprodotto

  1. Repeater
  2. Too Little Too Late
  3. Centurion

Devo ringraziare il Magnolia Stone 2017. Quell’evento nel noto locale milanese mi permise di conoscere diversi gruppi validissimi. Era il primo di Agosto, c’era un’umidità notevole, io e Simone (cantante dell’ottimo gruppo psichedelico piacentino Trimantra) consumavamo una discreta quantità di birra prima di trovarci di fronte Sasquatch, Acid King e gli straordinari Elder. Una di quelle serate che, un po’ per la qualità della musica, un po’ per gli incontri eccezionali abbastanza usuali ai concerti, non si possono dimenticare. In mezzo a questa scia spaziale c’erano anche i King Buffalo. Non proprio i primi pirla che passano: cinque uscite discografiche tutte azzeccate. Dal 2013 ad oggi il trio di Rochester ha sfornato un demo, ha preso parte ad uno split, ha registrato un live, un disco sulla lunga distanza ed infine questo EP, Repeater. Tutto questo fondamentalmente senza inventare nulla di nuovo; è pur sempre di psichedelia che stiamo parlando, a tratti già sentita (non perchè scopiazzata ma dallo svolgimento prevedibile). Si sente l’impronta dei mostri sacri Pink Floyd, nel loro periodo più sperimentale di A Saucerful Of Secrets, così come tutta la nuova scuola più moderna e pulita dei My Sleeping Karma. In ogni caso i tre di New York sanno fare questa musica così bene che uno non può fare altro che buttare su un loro disco, ascoltarlo, godere e lasciarsi cullare da un gusto così fine e cristallino a cui non si può rimanere indifferenti. Nonostante i pochi sforzi creativi dei nostri, che li relegheranno sicuramente in una nicchia, il coraggio e la determinazione non mancano. Quelli necessari per aprire con una suite di 13 minuti (ragazzi imparate da questi incoscienti perchè farsi delle menate sulla durata dei pezzi è inutile). La traccia che da il titolo all’EP non è altro che un viaggio minimale, essenziale ma mai sterile perchè concepito da una bellezza sonora infinita. Un sottofondo lisergico e rigenerante che con una morbida sterzata ci sballotta dolcemente in uno scenario di luci e flussi esoterici. Magia pura.

Non pensate che i King Buffalo siano un gruppo inoffensivo e troppo poetico. Giusto per variare un po’ il tema la seguente Too Little Too Late invece porta con se un riff reiterato pesante e tutt’altro che rassicurante. Sempre con un impianto che non prevede grosse complicazioni, la svolta tonale viene affidata a distorsioni di chitarra spettrali che vanno a creare un’atmosfera di inquietante mistero. Il risultato è emozionante e sa’ di Pink Floyd come nient’altro. Dopo quasi venti minuti di sola musica i King Buffalo inseriscono la voce nella conclusiva Centurion. Una ballata arpeggiata e baritonale che si libera in un vortice di chitarra evocativa, che si erge su un tappetto di batteria secca e muscolare. Altro pane per i denti dei più appassionati dei crescendo musicali ipnotici e riflessivi. Repeater, un EP classico ma bellissimo e da avere!

Voto: 10

Zanini Marco

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