Kick – Light Figures – Atlantide, dove le sirene non dormono mai…

Kick – Light Figures

Anno: 2022

Paese di provenienza: Italia

Genere: pop

Membri: Chiara Amalia Bernardini – voce e basso; Nicola Mora – chitarra, piano elettrico, sintetizzatore e sampler

Casa discografica: Anomic Records e Dischi Sotterranei

1. Rubberlover

2. Sirens Never Sleep

3. Eleven

4. Setting Tina

5. Sparks

6. 24 – Hour Delivery Club

7. Viole

8. Benvegnuda

9. Atlantide

I Kick sono un duo bresciano attivo dal 2013, anno in cui rilasciarono il loro primo EP omonimo. Partiti da una miscela di pop ed elettronica delicata e di facile ascolto, il gruppo arriva al 2022 con Light Figures, maggiormente incentrato su sonorità alternative, meno elettroniche e al contempo più coraggiose ed intriganti. A mio parere è il lavoro migliore fatto dai Kick fino a questo momento e rappresenta una crescita notevole nel loro percorso artistico. Intorno a questo fermento creativo si è formata infatti anche una cerchia di collaborazioni importanti: la produzione è affidata a Marco Fasolo (I Hate My Village) ed è distribuito da Anomic Records e Dischi Sotterranei (la seconda etichetta cura anche gli interessantissimi Post Nebbia). Dulcis in fundo Setting Tina è un featuring con Scott Reeder dei Kyuss.

Il percorso sul quale si intrecciano i vocalizzi melodici, ma anche a tratti schizzati di Chiara e i tappeti elettro/chitarristici di Nicola si fanno liquidi e obliqui in una scaletta che gode anche di una certa varietà. Tra gli episodi più degni di nota sicuramente c’è la bizzarra 24 – Hour Delivery Club, la poetica Viole, Sirens Never Sleep (con un richiamo quasi sfacciato a The Man Who Sold The World), ma anche l’introduttiva Rubberlover, così come la rockeggiante e saltellante Benvegnuda. Va da sé che con così tanti momenti salienti Light Figures sia un disco che tiene vivo l’interesse dell’ascoltatore trascinandolo in una nebbia avvolgente, fluida e strana che va a collocarsi esattamente tra le schiarite pop e i temporali alternative. Riconciliante la conclusiva Atlantide che mi ha ricordato l’estrema sensibilità di Sequoyah Tiger. Una vera e propria carezza, dal gusto misterioso e esoterico quasi come le atmosfere che accompagnavano il Roadhouse di Twin Peaks.

Benvegnudi Kick, che bel disco!

Voto: 8

Zanini Marco

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