Kaiju – EP 2017 (EP) – Debutto stoner/ space rock dal milanese.

Kaiju – EP 2017

 

Anno: 2017

Provenienza: Italia

Genere: stoner, space rock

Membri: Matteo Marchetti – voce e basso; Jovan Zerjal – chitarra; Francesco Vallerini – chitarra; Michele Ferrani – batteria

Casa discografica: autoprodotto

 

  1. Primordial Soup
  2. Sea Of Sand
  3. Dispel The Evil
  4. Fossil
  5. Heavy Rain

 

Freschissimo questo nuovo progetto che vede impegnati musicisti già presenti in diverse formazioni degli ultimi anni. Matteo Marchetti è anche cantante e bassista dei thrashers milanesi Undead, mentre Michele Ferrani suona la batteria anche nei Mahabharata. Jovan Zerjal come chitarrista si divide addirittura in 4 gruppi: Kaiju, Mahabharata, Undead e Transient Hate Contact. Insomma, ragazzi indubbiamente devoti alla musica, impegnatissimi, legati da un solido legame, dato che suonano praticamente negli stessi gruppi e evidentemente irrequieti!

Fin dalle prime note di questo EP di debutto si capisce che è lo stoner più classico il genere rievocato dai nostri. Primordial Soup è un ottimo inizio, dove i Kaiju dimostrano di essere musicisti con buon gusto, impressione che si palesa nelle sonorità liquide dell’assolo di chitarra poetico. Dopo questo pezzo strumentale prende forma Sea Of Sand, dove emerge per la prima volta la voce di Matteo Marchetti, che si rende protagonista di una buona prova vocale. Si capisce che i nostri hanno carattere quando decidono di inserire riferimenti a certo space rock che non potrà che ricordare i celebri Hawkwind. Ad un primo impatto ciò che sembra evocare la musica dei Kaiju sono visioni di tempeste di sabbia in deserti rossi, intramezzate da viaggi spaziali lisergici. Dispel The Evil, la terza traccia, è la più debole dell’EP. E’ niente di più di un normale pezzo stoner, privo della tenacia di Sea Of Sand. Poco male perché ci si riprende subito con Fossil, che si fa’ ricordare per gli assoli sempre molto ispirati e piacevoli. Niente di paragonabile a Heavy Rain, che fin dall’inizio chiarisce di essere il pezzo migliore del mini album. Tralasciando la chiara derivazione dai maestri Kyuss, Heavy Rain può vantare grandi assoli e passaggi melodici. Da applausi il crescendo finale che mostra grande coesione!

kaijustoner.bandcamp.com/releases

Per essere un EP di debutto credo che lasci sperare molto bene! Contrariamente a ciò che si può pensare, considerato quanto ormai lo stoner sia un genere inflazionato, i Kaiju ci sanno fare, sfoggiano la loro personalità senza paura e fanno vedere di avere la giusta classe. Un punto di partenza non perfetto, che ho apprezzato molto per le sonorità poetiche e sognanti, ma che può ancora arricchirsi di elementi nuovi ed originali. Per il momento avanti così!

Voto: 9

Zanini Marco

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