Italia – Germania – Città del Messico 17 giugno 1970. La partita del secolo

Italia – Germania – Città del Messico 17 giugno 1970. La partita del secolo

Il Messico fu il degno palcoscenico del Campionato del mondo di calcio nel giugno 1970.

L’Italia, campione d’Europa in carica, vinse, senza entusiasmare, il proprio girone battendo la Svezia, con un gol di Domenghini e pareggiando a reti bianche contro Uruguay e Israele. Raccolse 4 punti vincendo il proprio girone.

Nella fase successiva, ad eliminazione diretta, l’Italia giocò a Toluca, contro i padroni di casa del Messico; Riva segnò due gol e il risultato finale fu di 4-1

La Germania Ovest vinse il proprio girone, battendo il Marocco 2-1, la Bulgaria 5-2 ed il Perù 3-1.

Gerd Muller si mise in mostra realizzando in tre partite ben cinque reti.

Ai quarti di finale trovò l’Inghilterra. I tedeschi s’imposero dopo i tempi supplementari per 3-2 e si presero la rivincita contro gli inglesi che quattro anni prima avevano vinto la finale del mondiale proprio contro i tedeschi. I gol furono segnati dal grandissimo Beckenbauer, Seeler e il solito Muller, ormai lanciato verso la conquista del primo posto di cannoniere con 10 reti.

La partita del secolo

Mercoledì 17 giugno alle ore 16 locali, con un caldo torrido, davanti a 102 mila spettatori Italia e Germania si affrontarono in semifinale.

La contesa parve mettersi sul binario giusto perché già all’ottavo minuto del primo tempo l’Italia passò in vantaggio con un gol di Boninsegna.

In realtà la partita fu bruttina, perché l’Italia impostò l’incontro difendendosi e ripartendo in contropiede.

Nel secondo tempo ci fu la solita staffetta Mazzola-Rivera alla quale Valcareggi ci aveva abituato.

La Germania sebbene pressasse continuamente non impensierì molto la nostra difesa, ma il finale divenne tambureggiante e al novantaduesimo, in pieno recupero, il milanista, Schnellinger, lasciato colpevolmente solo davanti ad Albertosi, dai difensori italiani, raccolse un cross dalla fascia sinistra  di Grabowski e in spaccata, mise la palla in rete.

Probabilmente fu l’episodio che cambiò completamente la partita rendendola eterna, indimenticabile e meravigliosa.

Si andò ai supplementari e Valcareggi sostituì Rosato, in non perfette condizioni fisiche, con Poletti.

Il fuoriclasse Beckenbauer strinse i denti e giocò con una vistosa fasciatura per contenere una lussazione alla spalla.

Iniziò subito bene per i tedeschi che trovarono il gol dopo appena 5 minuti, quando Albertosi e Poletti, su un palla apparentemente innocua, si ostacolarono a vicenda consentendo a Muller di toccarla appena ed indirizzarla lentamente verso la porta italiana.

In pochi minuti la nazionale italiana passò dal sogno di una finale mondiale, all’incubo di una bruciante eliminazione.

L’Italia, visibilmente sotto shock, sembrò non avere la forza per reagire ma il destino decise di riservare ancora qualche sorpresa quel pomeriggio del 17 giugno 1970.

Una punizione dalla tre quarti di Rivera, apparentemente innocua, si trasformò in un ottimo assist per Tarcisio Burgnich;  il roccioso difensore dell’Inter vedendo il suo diretto avversario Held, retrocedere verso la difesa, prese coraggio e in una delle sue rarissime sortite oltre il centrocampo avversario si fece trovare nell’area dei tedeschi e sfruttando un controllo sbagliato proprio di Held colpì con forza la sfera di cuoio col piede sinistro battendo Maier.

rete di Burgnich contro la Germania al mondiale del 1970

La partita del secolo  incominciò ad assumere toni epici e ad un minuto dalla fine del primo tempo supplementare, il sette polmoni, Angelo Domenghini ricevette la palla da Rivera e involandosi sulla fascia sinistra, servì Riva che addomesticò la sfera con il suo magico sinistro, si allargò eludendo l’intervento di Schnellinger  e fece partire una rasoiata a filo d’erba, non potente ma chirurgicamente precisa, che superò Maier alla sinistra depositandosi in fondo alla rete.

Nel secondo tempo supplementare, il caldo torrido e la stanchezza incominciarono a farsi sentire nelle gambe dei giocatori.

I tedeschi riuscirono a trovare il pareggio, ancora al fatale 5′ minuto, con il solito Muller che di testa trovò uno spiraglio tra il palo e Rivera che si trovava sulla linea di porta.

Muller, alto 1.76 centimetri, sgraziato nei movimenti, dimostrò di essere un attaccante letale come pochi vincendo la classifica dei marcatori con dieci reti.

Nella sua carriera tra club e nazionale Muller mise a segno 735 reti in 793 partite.

Muller fu uno dei più forti attaccanti di tutti i tempi. Vinse un pallone d’oro e due scarpe d’oro.

Ma non era ancora finita perché si ripartì dal 3 a 3 e neanche il tempo di riprendere il gioco da centrocampo che Facchetti servito da De Sisti, fece partire un passaggio verso un indomito Boninsegna che raccogliendo le ultime energie superò in velocità sulla sinistra Schulz ed appena entrato in area mise la palla al centro dell’area  dove si fece trovare Rivera che con un preciso interno destro prese in controtempo il portierono tedesco, Sepp Maier, piazzando la palla in rete per il definitivo 4 a 3.

Al 120′ minuto l’arbitro Yamasaki mise fine alla partita con i tedeschi ormai visibilmente stremati e gli azzurri che gestirono gli ultimi minuti  tranquillamente la partita.

 

Italia-Germania 4-3 formazioni

Italia: Albertosi, Burgnich, Facchetti, Bertini, Rosato (91’ Poletti), Cera, Domenghini, Mazzola (46’ Rivera), Boninsegna, De Sisti, Riva. Ct: Ferruccio Valcareggi

Germania: Maier, Patzke (dal 63’ Held), Schnellinger, Schulz, Beckenbauer, Grabowski, Overath, Vogts, Seeler, Muller G., Loehr (dal 53’ Libuda). Ct.: Schon. Arbitro: Yamasaki (Perù).

Marcatori: Boninsegna al 8′, Schnellinger al 90′, Muller G. al 94′, Burgnich al 98′, Riva al 104′, Muller al 110′, Rivera al 111′

 

Una targa in ricordo della partita Italia-Germania 4-3 del 1970 all’esterno dello stadio Azteca.
ANSA

Per chi ha avuto la fortuna di vederla e di non farsi venire l’infarto fu una partita indimenticabile

All’interno dello stadio Atzeca, che fu testimone di quella partita memorabile, venne posta una targa commemorativa dove si ricorda “el partido del siglo” La partita del secolo.

Quattro giorni dopo si giocò la finale contro il fortissimo Brasile di Pelè.

Dopo un primo tempo equilibrato finito 1 a 1 con i gol di O Rei e Boninsegna, nel secondo tempo il Brasile dilagò dimostrando di essere più forte ed il 4 a 1 finale lo sta a testimoniare.

 

Italia – Germania – Città del Messico 17 giugno 1970. La partita del secolo è un articolo di Alberto Zanini

2 Risposte a “Italia – Germania – Città del Messico 17 giugno 1970. La partita del secolo”

    1. Francesco sono contento che ti sia piaciuto. noi dei gufinarranti ci proviamo spesso a fare degli approfondimenti interessanti. ciao

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