Intervista Alessandro Campagnuolo – Anno Zero –

Intervista Alessandro Campagnuolo – Anno Zero –

 

Abbiamo da poco recensito “Anno Zero” (Streetlib) di Alessandro Campagnuolo e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con lui per parlare del suo ultimo libro, e di approfondirne i temi

Buongiorno Alessandro, grazie per aver accettato di chiacchierare con noi. Mi permetto di darti del tu se per te non è un problema:

D: È la prima volta che ti recensiamo e che quindi abbiamo il piacere di intervistarti. Ci piace prima di tutto conoscere meglio l’autore che andiamo a scoprire di cui impariamo ad apprezzare le opere. Assieme allo scrittore ed al professionista ci piace conoscere l’uomo. Ci puoi raccontare qualcosa di te?

R: Sono un avvocato di Salerno, ma grazie soprattutto ai viaggi ho potuto aprire la mente, il che mi ha permesso di conoscere meglio i modi di vivere all’estero e farne una sintesi a me utile. Tendo naturalmente ad essere group leader nelle situazioni (come si evince ictu oculi dalla curatela del libro per mezzo del quale ho raccolto gli scritti di 24 coautori me compreso).

 

 

D: Questo libro parla di come l’emergenza Covid è entrata a gamba tesa, per usare un’espressione calcistica, sul nostro tessuto sociale e su quello produttivo. Come nasce l’idea di pubblicare questo libro?

R: L’idea nasce dall’evolversi di varie circostanze. Innanzitutto, ad ottobre 2020 con un webinar multilaterale con il quale, insieme ad altri Colleghi, ho voluto evidenziare che i medici (come deciso già dalla Corte Cost. nel ’73 con sent. n. 126217) devono presentare i propri pareri (anche se minoritari) solo se sorretti da dati scientifici certi, altrimenti cade il diritto di critica scientifica e si può tracimare nel reato previsto e punito ex art. 656 codice penale ovverosia “Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico” oppure in quello, ex art. 658 c.p., di “Procurato allarme presso l’Autorità”. Da qui, il mese seguente, ho pensato di dare un’ulteriore utilità alla collettività, in specie qui a Salerno, raccontando cosa fosse accaduto nei vari ambiti lavorativi cosicché sia gli stessi operatori di quel dato settore potessero ricavarne un ausilio e sia la comunità tutta potesse ottenere un quadro più completo dello status quo circostante.

 

D: Il libro è nato così come lo abbiamo letto oppure in corso d’opera ha subito variazioni ed evoluzioni?

R: A dir la verità sì, e principalmente nella raccolta delle esperienze, che in un primo momento era più limitata nel senso che gli ambiti professionali prescelti erano minori in quantità. Poi ho allargato a tutto campo le richieste di adesioni ricevendo quasi sempre risposta positiva dai professionisti contattati. Infine, c’è il mio zampino nella correzione delle bozze (da me appunto curata) soprattutto per rendere l’indice e gli interventi divisi fra i capitoli più ragionati e congrui possibili.

 

D: Secondo te qual è stato il risultato più tangibile del lavoro che tu e tutti i tuoi coautori avete svolto dando vita a questo progetto?

R: Credo il fatto di aver lasciato una testimonianza che potrà essere meglio valutata in futuro. Tengo a dire, però, che per me il senso del libro è anche quello di una forma di riscatto della mia generazione, quella dei millennials, troppo spesso messa ingiustificatamente sotto accusa per non essere (stata) all’altezza di reagire alla costante crisi economica e del lavoro che tiene sotto scacco specie i più giovani dopo il boom degli anni ’80. Volendo con ciò dire, più esplicitamente, che come la generazione della Guerra e del Dopoguerra, pure i millennials hanno dovuto fare i conti con la vita e con la grave situazione odierna e dovuto perciò rimboccarsi le maniche. Pertanto, non credo si possano dare più condanne né dileggi a codesta generazione.

 

D: Secondo il tuo parere quanto tempo ci metterà il nostro tessuto sociale e produttivo per assimilare in maniera completa i cambiamenti di vita a cui volenti o nolenti quest’emergenza ci ha costretti?

R: Anni e anni soprattutto se dovremo continuare a convivere con questo sgradevole ospite…

 

D: È in atto sicuramente uno scontro sociale, che influenza sicuramente anche il tessuto economico del paese, per quello che riguarda i provvedimenti che i governi che si sono succeduti durante questa pandemia hanno preso. Quali sono le norme che tu trovi più utili alla ripartenza e quali invece credi siano assolutamente inutili?

R: Le inutili credi siano quelle norme esasperate, come ad es. il numero massimo di persone ad un tavolo di un ristorante oppure il divieto d’ingresso dei familiari dei degenti in ospedale (tutte circostanze ormai superabili con il green pass). Le utili invece penso siano l’ausilio di strumenti informatici a patto che agevolino davvero l’esistenza e poi, fra le altre, una maggiore attenzione alla privacy prodotta automaticamente dal distanziamento, ad es. presso gli uffici pubblici, compresa una migliore razionalizzazione di quest’ultimi!

 

D: Alessandro Campagnuolo  credi che un’emergenza come quella che stiamo vivendo possa essere anche l’occasione per rivedere alcune situazioni che hanno fatto parte del nostro vivere, per fare i conti con situazioni che possono essere ricalibrate e far sì che la società ne esca più forte e con la consapevolezza che forse non tutto il male possa essere venuto per nuocere?

R: Da ogni crisi si sviluppano consapevolezze e pratiche nuove, quindi è indubbio che questa storia ci abbia dato una forte lezione di vita. Innanzitutto, una morale, e cioè quella di guardare più all’essenziale piuttosto che al superfluo (cercando di lamentarci di meno, almeno spero). E poi una materiale, nel senso che, ad es., è stato finalmente capito che si deve rimediare concretamente tutti insieme al cambiamento climatico in atto. Inoltre, e non di poco conto, c’è stata una reazione più compatta ed umana dell’Unione Europea che, seppur con le solite criticità, ed a differenza delle precedenti crisi economiche, ha saputo meglio reagire con una grossa sferzata di aiuti economici (che prima non aveva certamente posto in essere), altresì con una buona messa a disposizione dei vaccini per gli Stati membri.

 

Ringrazio di cuore Alessandro Campagnuolo per essere stato con noi, arrivederci a presto sulle pagine de I gufi narranti

 

David Usilla

 

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