INTERVISTA AD ETHAN RIOT – “MILLE MOTIVI PER UCCIDERE” – ELISON PUBLISHING.
Abbiamo da poco recensito “Mille motivi per uccidere”, scritto da Ethan Riot, edito da Elison Publishing e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore.
- Com’è nata l’idea dei racconti nel racconto?
Per caso! Originariamente il libro doveva essere un singolo racconto breve, che tuttora è quello contenuto nel primo capitolo, ma pensai di dargli una cornice, e creai i due futuri protagonisti. Da lì, l’idea fu di scrivere una raccolta di racconti, ma la cornice iniziale divenne una trama molto più ampia.
- A quale dei protagonisti ti senti più “vicino”?
Domanda interessante, che rischia anche di farmi fare spoiler! Diciamo che, come sempre quando scrivo, vedo un pochino di me in tutti i personaggi principali; forse c’è un qualcosa che mi avvicina di più all’avvocato Bartolucci, per il modo in cui poco a poco si “sveglia” durante la storia.
- Il libro racconta la storia esattamente come l’avevi immaginata all’inizio o hai cambiato progetto durante la stesura?
Sicuramente il finale, sarà cambiato una mezza dozzina di volte! Non è che non fosse definito, ma mi sembrava scialbo, e per me un finale mediocre può rovinare qualsiasi buona opera. Credo che quello definitivo sia stato il miglior finale possibile, mi piace soprattutto il climax degli ultimi capitoli.
- Che effetto fa aver dato alla stampa/pubblicato il tuo libro?
Ho festeggiato con grande gioia la mia prima pubblicazione, ma allo stesso tempo per me resta solo un primo passo; magari non con grande rapidità, ma voglio scrivere molto altro, per il momento, a questo romanzo ha fatto seguito la pubblicazione di vari racconti.
- Da lettore vuoi consigliarci un libro che ti è piaciuto ma è poco conosciuto?
Sono poco bravo a capire se e quanto un libro sia mainstream. In questo periodo sto leggendo “A volte ritorno” Di John Niven, diciamo solo che lo consiglio a chi ama le cose scomode.
- Stai lavorando a un nuovo romanzo?
Sto lavorando a uno vecchio! 1000 motivi non è il primo libro che ho scritto, lavoro da tanto a una saga fantasy, ci tengo tantissimo, ma il fantasy non è granché il genere preferito degli italiani, e dal canto mio mi rendo conto che c’è sempre da migliorare il manoscritto.
Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.
Sandra Pauletto