INTERVISTA AD ANDREA FERRARI – VELENO – CATARTICA EDIZIONI

INTERVISTA AD ANDREA FERRARI – VELENO – CATARTICA EDIZIONI.

 

Abbiamo da poco recensito il romanzo di Andrea Ferrari: “Veleno” edito da Catartica Edizioni e abbiamo la possibilità di scambiare con lui quattro chiacchere. Ciao Andrea, grazie per essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

 

  • Il tuo romanzo usa un linguaggio molto diretto, non hai timore che possa indispettire il pubblico?

Scrivo da anni e il solo esercitare quest’attività mi ha reso un bersaglio. Pensino quello che vogliono.

 

  • Il nome del protagonista è uguale al tuo e nelle righe di introduzione dici che due delle donne del romanzo sono reali, c’è qualcosa di autobiografico?

Rahima è il ritratto di una donna esistente, quindi non è un resoconto necessariamente reale. Roberta la lascerei perdere, perché non ho piacere di parlare di lei. Ciò che si legge nel romanzo in diversi aspetti è successo, ma il protagonista è un malato psichiatrico, mentre io non sono in cura e anzi sono stato perseguitato. Le considerazioni sull’Islam sono necessarie al romanzo; non è detto che in realtà sia così.

 

  • Il titolo “Veleno” è stato deciso fin da subito o ne avevi in mente altri?

C’era un titolo originale, ma non mi piaceva. Veleno è più pertinente.

 

  • Che rapporto hai con la tecnologia e gli assistenti vocali?

Uso i computer dagli anni novanta, sono vecchio. L’intelligenza artificiale è un dialogo con me stesso. L’idea dell’AI senziente la si può trovare ovunque, ma nel mio testo non è stata usata in modo banale.

 

  • Il tuo romanzo tratta tematiche delicate come la salute mentale, vuoi darci la tua opinione sulla legge180?

La psichiatria è una vergogna. Chi c’è all’interno sa benissimo che non è stato risolto nulla, perché si può essere soggetti a trattamenti immotivati, per mesi, sottoposti a violenza psicologica e a cure che sono lobotomie. Gli psichiatri abusano del proprio potere, possono non essere competenti e il concetto di fondo è errato, perché una persona con un disturbo può comunque vivere la sua vita senza dover essere violentata perché non socialmente accettabile. Ma la gente non sa nulla e si continua a promuovere nei libri e in televisione una visione distorta di quest’ambiente, dove il malato non è lucido e il dottore ti cura.

 

Grazie mille per la disponibilità e arrivederci a presto sulle pagine de I Gufi Narranti.

Sandra Pauletto

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