Intervista ad Achille Maccapani – Destini in fumo Fratelli Frilli Editori

Intervista ad Achille Maccapani – Destini in fumo Fratelli Frilli Editori

Achille

Dopo aver recensito il suo romanzo “Destini in fumo” ( seconda indagine del capitano Martielli), abbiamo la possibilità di scambiare con Achille Maccapani quattro chiacchiere.

 

  • Ciao Achille ben trovato sulle pagine dei Gufi Narranti. Possiamo darci del tu?

R. Molto volentieri. E con un saluto cordiale a voi e a tutti i lettori dei Gufi Narranti.

  • Come hai deciso di affrontare il tema delle ecomafie?

R. Anzitutto il tema si è imposto da solo, alla luce degli articoli di giornale riguardanti un’analoga vicenda sviluppatasi nel territorio in cui è ambientato il romanzo. La vicenda delle biomasse era stata molto dibattuta alcuni anni fa nei blog di inchiesta e controinformazione, riferiti a casi concreti verificatisi in ambito nazionale. L’argomento era davvero interessante e meritevole di un approfondimento. Ciò ha comportato, ovviamente, la necessità di studiare e approfondire la tematica, consultando saggi scientifici, articoli specialistici e servizi giornalistici dedicati a casi analoghi a quello reale da cui ho preso spunto. Poi, dopo la lettura di tutta la documentazione, mi sono dedicato alla fase di elaborazione.

  • Avevi già in mente tutto l’intreccio o si è sviluppato strada facendo?

R. Direi di più: non solo avevo in mente l’intreccio, che a sua volta si ricollega a quello precedentemente sviluppato con il romanzo “Il venditore di bibite” (Fratelli Frilli Editori, 2018), ma ho sviluppato una vera e propria progettazione narrativa, con dettagli e rimandi, rivelatasi utile per non perdere la bussola. Certo, in corso di stesura emergono particolari ed elementi di arricchimento che permettono di perfezionare ulteriormente il prodotto narrativo. Ma il tutto si è sviluppato all’interno di una cornice precisa e dettagliata.

  • I salti temporali sono una scelta coraggiosa perchè si rischia di confondere il lettore; come ti sei organizzato?

R. Attraverso la progettazione narrativa che ho sviluppato negli anni tra il 2013 e il 2017, grazie al sostegno e all’insegnamento di alcune persone fondamentali nel mio percorso formativo di narrazione: in primo luogo lo scrittore Carlo A. Martigli che, con i suoi “semenzai” di scrittura creativa, mi ha fornito le bussole indispensabili per la progettazione e lo sviluppo dei romanzi, poi l’editor Stefania Crepaldi che mi ha seguito sin dalla primissima versione de “Il venditore di bibite” (e continua a farlo tuttora), lo scrittore e consulente editoriale Armando d’Amaro che ha creduto nel progetto del ciclo Martielli-Croce, e che è stato condiviso ed approvato dal compianto editore Marco Frilli. A queste persone, alle quali aggiungo il figlio Carlo Frilli che cura con grande dedizione e amore la missione editoriale lasciatagli dal padre, devo tantissimo per la nascita e lo sviluppo di questo ciclo seriale di romanzi noir di inchiesta ambientati in Liguria. Tornando alla vostra domanda, il rapporto tra passato e presente, i flashback e i ritorni all’epoca attuale, se ben progettati e pensati con attenzione, permettono al lettore di smuoversi e di trovarsi coinvolto nel turbine della narrazione, ed è ciò che per me contava in questo romanzo.

  • Il capitano Martielli è un personaggio che stai portando avanti da due romanzi; quando e come è nato?

Il capitano dei carabinieri Roberto Martielli è nato durante un mio periodo lavorativo a Rapallo tra il 2013 e il 2015, e prende spunto, come pure la sua compagna di vita e di indagini, il sostituto procuratore Viviana Croce, da persone reali, anche se poi la fantasia e la “mente deformante del narratore” si sono affermati sempre di più nel creare un universo narrativo vero e proprio. In origine, il tutto si era sviluppato a partire da “Il venditore di bibite”, poi il materiale narrativo a disposizione si è accumulato ulteriormente, con i progetti di altri romanzi. Da qui è emersa la possibilità di dare vita ad una saga vera e propria di romanzi che avessero come denominatore comune il lato oscuro della Liguria di ponente, anche se con una futura finestra dedicata pure al levante genovese (gli anni vissuti a Rapallo non potevano lasciarmi indifferente). Così Roberto e Viviana si sono rivelati per me utili, al fine di mettere in rilievo lo sviluppo di vicende e fatti che, limitati a semplici e sporadici episodi di cronaca nera, non potevano apparire in tutta la loro gravità. Lo sviluppo organico di queste storie nere, di questi intrecci complessi che – visti nella loro complessità in un’ottica temporale più ampia – emergevano con una nitidezza tremenda, si è quindi reso naturale e necessario. Da questi presupposti è dunque nato il progetto del ciclo seriale Martielli-Croce, iniziato con “Il venditore di bibite”, e proseguito con “Destini in fumo”.

  • Achille i tuoi lettori vogliono sicuramente conoscere gli esiti di una vicenda che in “Destini in fumo” resta sospesa. Stai già lavorando al seguito o almeno lo hai in mente?

R. Veramente il terzo romanzo è già pronto. Attualmente sto lavorando attorno alla prima stesura di un ulteriore episodio del ciclo seriale Martielli-Croce. Ma posso garantire voi e gli affezionati lettori che le avventure di Roberto e Viviana saranno numerose e meritevoli di essere scoperte. Un indizio del terzo romanzo può essere comunque reperito nel mio nuovo racconto “La testimone e il brandacujun”, contenuto nell’antologia “Tutti i sapori del noir”, curata da Armando d’Amaro e con la prefazione di Maurizio de Giovanni (Fratelli Frilli Editori, 2019), in ricordo dello scomparso editore Marco Frilli, di recentissima pubblicazione: in questa storia ambientata a Ventimiglia, il capitano Martielli, affiancato dal vicequestore della Polizia di Stato Davide Roncari, dovrà affrontare una nuova indagine, che lascio scoprire a tutti voi, gustandosi nel contempo un piatto di questo meraviglioso stoccafisso alla ligure, abbinato all’immancabile calice del vino per eccellenza del ponente ligure, il Rossese di Dolceacqua.

Ringraziamo Achille Maccapani per la disponibilità e vi invitiamo a leggere il suo romanzo “Destini in fumo” (Fratelli Frilli Editori).

R. Anch’io colgo l’occasione per ringraziare I Gufi Narranti e tutti gli affezionati lettori, dando appuntamento alle prossime uscite editoriali del ciclo Martielli-Croce.

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