Intervista a Vito Franchini – Il predatore di anime – Giunti Editore

INTERVISTA A VITO FRANCHINI – IL PREDATORE DI ANIME – GIUNTI EDITORE

Vito Franchini

Abbiamo da poco recensito il romanzo di Vito Franchini: “Il predatore di anime” edito da Giunti Editore e abbiamo la possibilità di scambiare con lui quattro chiacchere. Ciao Vito Franchini, grazie per essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

 

Dobbiamo darci del tu, e il piacere è molto mio.

 Innanzitutto mi piacerebbe sapere come hai scelto il titolo per il tuo romanzo.

 

La prima bozza aveva un titolo diverso, come spesso succede. Io mi sono affidato in toto al team di editor Giunti, e “Il Predatore di Anime” è venuto in mente a qualcuno di loro durante la lettura. Quando me lo hanno proposto ho sentito un brivido, e non ho avuto dubbi. Nardo, il protagonista, è un predatore a tutti gli effetti, quindi il titolo coglie nel segno. 

 

  • Prima de “Il predatore di anime” hai pubblicato dei romanzi da indipendente vuoi raccontarci come finalmente l’editoria “ufficiale” si è accorto di te?

I miei precedenti lavori sono stati tolti dal mercato, per ora, poi vedremo cosa accadrà. Si tratta di romanzi storici e di avventura ambientati nell’Africa del XVIII secolo, in piena tratta oceanica di uomini. Di fatto mi hanno permesso di allenarmi come narratore e intagliatore di trame, quindi sono stati un passaggio fondamentale per la mia crescita. In realtà quando ho proposto il mio primo thriller moderno a Giunti (e a un altro paio di case editrici) mi sono presentato come esordiente totale, e come tale sono stato accolto e, devo dire, coccolato. Sono stato fortunato perché il mio racconto, maturo al punto giusto, è arrivato nel momento giusto alla persona giusta. Le ripetizioni sono volute, in questo caso…

 

 

  • Nel tuo libro ci sono più volte citati diversi musicisti in prevalenza De André, io mi aspettavo, anche solo trasmessa alla radio: “Occidentali’s Karma” di Francesco Gabbani, non c’hai pensato o non conosci la canzone?

 

La canzone la conosco, ovviamente, ma non avevo mai notato il testo. Sono andato a vederlo e in effetti calza, alcuni concetti “antropologici” cui Gabbani fa cenno sono ampiamente sviscerati nel mio scritto. Tieni presente che io ho un problema coi testi delle canzoni… da grande appassionato di musica e musicista (amatore) ho troppe cose da valutare in un brano, il testo arriva sempre per ultimo, lo considero spesso, sbagliando, superfluo. Spesso ma non sempre, perché come hai notato, al contrario, alcuni autori con le loro parole hanno modellato la mia anima. Tra questi De Andrè per me è un totem, e come potrebbe non esserlo? Adoro, poi, Ruggeri, il primo Silvestri, tutti grandi parolieri. Il romanzo ha inoltre continui riferimenti ai Beatles, la mia più grande passione, tra le tante l’unica davvero paragonabile alla scrittura.

 

  • Il protagonista maschile del tuo romanzo descritto fisicamente in poche righe, non è affatto il classico bello e irraggiungibile, se “Il predatore di anime” dovesse diventare un film, chi ti piacerebbe lo interpretasse?

 

Beh io mi candido volentieri. I doppiaggi e la post produzione del resto fanno miracoli… laddove non dovessi passare i casting, direi che a Favino o Timi i panni del mio Nardo Baggio dovrebbero vestire comodi. Pescando all’estero, non ci vedrei male Matt Damon, con la barba.

 

  • Con il tuo romanzo in qualche modo, tra le altre cose, denunci l’inadeguatezza delle leggi in materia di Stalking, a tuo avviso, come si potrebbe porre rimedio, visto che purtroppo Nardo e suoi metodi esistono solo nel tuo romanzo?

 

Tieni presente che il romanzo è ambientato prima dell’introduzione del c.d. “Codice Rosso”, un intervento legislativo e procedurale molto recente cha ha dato a operatori di polizia e procure valide armi in più per contrastare questo tipo di reati. Bastano? No, e la cronaca di questi giorni lo dimostra. In realtà pensare che la legge possa risolvere il problema è utopico. Siamo uomini ma nel concreto primati e più dell’80% delle nostre azioni quotidiane sono governate da un inconscio forgiato nel corso di milioni di anni di evoluzione. Nardo Baggio è solo il personaggio di un romanzo (piuttosto equivoco per altro), ma conosce tali istinti e lavora su quelli, spesso con metodi che le polizie non possono di certo utilizzare…

Ciò che si può fare è continuare per la strada intrapresa, con passione e dedizione, per migliorare ancora, dato che, al contrario di quanto si legge (troppo) spesso, i reati di persecuzione nel lungo periodo stanno vistosamente diminuendo. Non credo li annulleremo mai, ma ci si prova. Anche grazie a Nardo…

 

  • Se stai promuovendo il tuo libro in giro tra i social e librerie, vuoi darci qualche data?

 

Faccio improvvisate nelle librerie e scarabocchio i miei libri, quando posso. Non è promozione vera e propria, quanto (incontenibile) gioia di vedermi esposto, spesso in primo piano. Giunti sta investendo molto su questo debutto e, nei limiti del possibile, gli eventi aumenteranno appena si potrà. Segnalo le pagine Facebook con il mio nome e il sito www.vitofranchini.com, dove inserisco eventi e novità e dove mi diverto a rispondere a tutti. Mi stanno trattando come una piccola rockstar emergente. Finché dura… 😉

 

Grazie mille a Vito Franchini per la disponibilità e arrivederci a presto sulle pagine de I Gufi Narranti.

Sandra Pauletto

2 Risposte a “Intervista a Vito Franchini – Il predatore di anime – Giunti Editore”

    1. Bravo l’autore e l’editore che ha creduto in lui. Sono sicura che Franchini è una nuova penna nel panorama letterario italiano. Non credo possa dare un seguito al suo personaggio ma son sicura che non deluderà. Chi è bravo, è bravo.
      Sandra

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