INTERVISTA A VITO BRUSCHINI – LA STRAGE, IL ROMANZO DI PIAZZA FONTANA

INTERVISTA A VITO BRUSCHINI – LA STRAGE, IL ROMANZO DI PIAZZA FONTANA.

Piazza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con imperdonabile ritardo da parte nostra diamo il bentornato a Vito Bruschini sulle pagine de I Gufi Narranti.

 

Ciao Vito, grazie per il tuo lavoro su Piazza Fontana, da quanto tempo ci stavi lavoro?

R: Sulla prima grande strage italiana, avvenuta nel 1969, c’è una mole imponente di documenti e saggi da consultare per cui la preparazione è stata molto lunga ed elaborata. Migliaia di pagine, tra atti giudiziari e opere di illustri storici e studiosi, da leggere e consultare. Ma è bene ricordare che “LA STRAGE” non è un saggio, come nessuno dei miei altri libri che narrano eventi del nostro passato prossimo, bensì un romanzo perché era mia intenzione raccontare le vicende che hanno preceduto e seguito l’attentato cercando di ricreare le atmosfere di quegli anni. Lo scopo è sempre quello di trasportare i giovani lettori all’interno dell’azione, per far rivivere loro le nostre stesse sensazioni ed emozioni, oltre che tentare di spiegare i meccanismi che hanno armato le mani assassine che hanno dato inizio a quella diabolica macchinazione che conosciamo come “strategia della tensione”.

 

Tu anagraficamente (rispetto a me) hai vissuto in prima persona la strage, cosa ti è rimasto più impresso di quel giorno?

R: Ricordo perfettamente quella giornata, il 12 dicembre. Io mi trovavo a Roma e il Paese Sera uscì con una edizione dell’ultima ora in cui strillava in prima di 13 morti in una banca di Milano, ma descriveva anche di due altre bombe esplose a Roma, all’Altare della Patria e di una terza in un sottopassaggio della Banca Nazionale a via Bissolati. A causa dei 13 morti (in realtà poi furono 17 e 88 i feriti) si capì subito che stava accadendo qualcosa di molto grave e che la nostra repubblica democratica era sotto attacco di estremisti. Quell’anno c’erano stati già altri attentati in Italia:ad aprile all’università di Padova, e alla Fiera di Milano, poi ad agosto ben dieci bombe sui treni, ma senza mai provocare morti. Questa volta invece gli assassini avevano voluto uccidere. Noi che venivamo dalle contestazioni del ’68, comprendemmo che il sogno di voler cambiare il mondo pacificamente, erano naufragati con quelle bombe e infatti i successivi dodici anni furono i più terribili e maledetti poiché provocarono un’infinità di morti, bloccando la crescita della nazione.

Credi che dopo tanti, troppi anni, quello che c’era da scoprire è venuto alla luce o non si può ancora mettere la parola fine sulla strage?

R: La vicenda giudiziaria della strage di piazza Fontana ha del grottesco. L’ultimo processo iniziò nel 2000 e si concluse nel 2005 con la Cassazione che sentenziò che la strage era stata organizzata dalla cellula fascista di Ordine Nuovo con la responsabilità diretta di Franco Freda e Giovanni Ventura. Tuttavia i due, essendo stati assolti nel 1987 per lo stesso reato di strage, non erano più processabili. Non si seppe mai chi mise materialmente la bomba nella banca. A distanza di 50 anni dunque non abbiamo ancora il nome degli assassini.

Nella tua carriera di scrittore hai sempre toccato argomenti scottanti, qual è stato il più “difficile” da scrivere?

R: Sicuramente il più “difficile” perché più complesso è stato quello riguardante la cupola globalista dei Bilderberg. La strategia di questa èlite per imbrigliare l’economia mondiale ai proprio voleri inizia nell’immediato secondo dopoguerra e continua ancora oggi. Prima il petrolio, poi l’agricoltura e infine il sistema finanziario attraverso le Banche Centrali, è una trama che farebbe invidia al più folle dei romanzieri. Purtroppo questa èlite non ha scritto un romanzo, ma ha disegnato una realtà che stiamo vivendo ancora oggi sulla nostra pelle. Gli orrori perpetrati a nostro danno dalle banche e dalla finanza, sono peccati che prima o poi qualcuno dovrà scontare. Distruggere il ceto medio e impoverire centinaia di milioni di cittadini è stata una strategia diabolica. Ecco, nel mio romanzo “I Segreti del Club Bilderberg” ho tentato una ricostruzione di questa strategia e lo considero sicuramente il mio lavoro più sofferto.

Hai già in mente qualche altro progetto?

R: Offro ai Gufi Narranti un’esclusiva assoluta: il mio romanzo “MISERERE” diventerà una serie tv in otto puntate. Sto scrivendo lo sviluppo delle puntate ed è stata la storia che mi ha fatto compagnia in questi ultimi mesi segnati dalla tragedia del Covid.

 

Grazie per essere tornato a trovarci per parlare del tuo libro “La strage.Il romanzo di Piazza Fontana” e arrivederci presto sulle pagine de I Gufi Narranti.

Sandra Pauletto

 

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