Intervista a Salvatore Scalisi
Abbiamo da poco recensito il romanzo di Salvatore Scalisi “Linea 429” e abbiamo il piacere di
scambiare con l’autore quattro chiacchiere per conoscerci meglio.
Ciao Salvatore benvenuto sulle pagine de I gufi narranti, possiamo darci del tu?
Ciao Teresa, certo, con molto piacere.
Domanda: Dallo svolgimento del libro si arguisce che tu abbia una grande conoscenza dell’essere
umano in tutte le sue sfaccettature. C’è un interesse particolare verso la psicologia?
È una materia che mi affascina da sempre. Ho letto molto a riguardo, ma il vero interesse è maturato in modo inconscio. Insomma, è la vita che ti porta a riflettere e a farti tante domande sul mondo e sull’essere umano. Poi, è ovvio che ognuno di noi sfrutta la propria esperienza.
Domanda: Leggendo il libro ho notato che non ti soffermi molto nelle descrizioni, preferendo i
dialoghi e devo dire che è una particolarità che ho molto apprezzato. È una scelta mirata?
No, non è una scelta mirata. Ma è anche vero che in certi casi prediligo i dialoghi, i quali mi permettono di dare maggiore velocità al racconto, purché siano mirati e abbiano un senso allo sviluppo della storia, altrimenti si rischia di ottenere l’effetto contrario. Poi, sta allo scrittore capire quando eccedere nei dialoghi o viceversa.
Domanda: Ti è mai capitato di salire su un autobus e di ascoltare suo malgrado i dialoghi fra le
persone e di farti un’opinione personale al riguardo?
Sì, certo. Ora ci salgo molto meno, faccio lunghi tragitti a piedi, ma fino ad alcuni anni fa mi capitava spesso di salire sugli autobus. E in modo particolare, proprio sul 429 che mi portava fino a casa. È da qui che è nato lo spunto per scrivere il libro.
Domanda: Ti è successo di conoscere qualche personaggio simile a qualcuno dei protagonisti del
suo romanzo?
Sì, mio malgrado. Lo conoscevo perché era un assiduo frequentatore dei mezzi pubblici. Ed è quello che ha scatenato l’inferno su “Linea 429”. Per correttezza e rispetto del lettore non aggiungo altro.
Domanda: Qual è il lato delle persone che ti colpisce maggiormente?
In positivo, la semplicità e genuinità. In negativo, l’arroganza.
Domanda: Quando ha iniziato la tua carriera di scrittore?
Be’, come scrittore a tempo pieno, diciamo da più di vent’anni. Ma la passione per la scrittura l’ho avuta fin da ragazzo, in cui mi cimentavo a scrivere racconti e soggetti cinematografici.
Domanda: Ha già in cantiere un altro romanzo?
Sto per ultimare un racconto, che pubblicherò a gennaio. Vi do una piccola anticipazione. La storia è ambientata in un appartamento, in cui si confrontano un famoso scrittore e un suo accanito lettore, gli unici personaggi del racconto.
Grazie per la disponibilità, arrivederci a presto sulle pagine de I gufi narranti
Grazie a te. Per me è stato un onore.
Teresa Breviglieri