INTERVISTA A ROBERTA BOBBI – Velia amorevole estetista delle salme

INTERVISTA A ROBERTA BOBBI

Autrice de: “Velia amorevole estetista delle salme”

Bobbi

Abbiamo la possibilità di intervistare l’autrice Roberta Bobbi di cui abbiamo da poco recensito il suo romanzo.

Ciao Roberta, tanto per rompere il ghiaccio vuoi presentarti ai nostri lettori?

E ora iniziamo con le domande, la prima, la più ovvia e che immagino tutti ti avranno fatto:

  • Com’è nata l’idea di scrivere un romanzo, la cui protagonista si occupa di tanatoestetica?

    L’idea si è insinuata in una piovosa mattina di ottobre, quando, seduta su una fredda panca di un obitorio, ho visto uscire da un ascensore di servizio una giovane donna molto avvenente che si è poi infilata velocemente dentro una camera ardente e mi sono chiesta chi fosse. Aveva un camice verde come quello dei chirurghi ma non era un medico; trascinava un carrello pieno di flaconi e beauty ma non era un’ addetta alle pulizia; aveva un sorriso mesto e rassicurante ma non era una psicologa.

  • Il nome della protagonista: Velia, fa pensare alla “veglia” funebre, è solo un caso?

    No, non è un caso. La veglia di Velia non è di preghiera per l’anima, però. La sua è un’opera di misericordia corporale. Velia si adopera ad abbellire le salme per rendere meno penoso l’ultimo saluto dei loro cari. In un certo senso li prepara, ci tiene a renderli belli, in modo che nelle ultime ore di permanenza sulla terra possano essere ammirati oltre che compianti. Velia era anche una città della Magna Grecia, i cui resti si trovano vicino Salerno. Era patria di Parmenide che scrisse che i mutamenti e le molteplicità del mondo fisico sono illusori.

  • La tanatoestetica può in qualche modo aver qualcosa in comune con il trucco degli artisti nei teatri?

    Beh, in un certo senso sì. Diciamo però che in teatro, spesso, ci si trucca o si è truccati per trasformare le proprie sembianze in quelle ritenute più consone al personaggio a detta del regista, dello scenografo e del costumista. La tanatoestetica tende invece a far riemergere i naturali connotati del soggetto, spesso scempiati e stravolti dalla malattia, da dei traumi o semplicemente irrigiditi e scoloriti anche dai decessi più sereni.

  • Quanta importanza dai alla cura del corpo e dell’immagine nella vita di tutti i giorni?

    Mi trucco poco ma cerco di curarmi molto con l’alimentazione, l’esercizio fisico e le creme. Ecco, fosse per me, avrei armadi pieni di unguenti.

  • Visto la tematica trattata, credi nella vita dopo la morte?

    Sono una cattolica critica ma affamata di fede e di grazia. Spero di ritrovare le persone che mi hanno preceduto, di perdermi nella grande Luce che rende vane le miserie umane, di cantare “Osanna” all’infinito. Ecco, vorrei spirare e incamminarmi nel ”tunnel”.

  • I personaggi che Velia incontra cos’hanno in comune con l’autrice?

    Nulla di autobiografico, se non un’inevitabile retaggio di memorie della mia fantasia. Mi sono arrivati da soli, nella testa e nella penna e mi hanno voluto raccontare la loro storia. Mi hanno fatto compagnia fino a diventarmi familiari

  • Credi che avremo la fortuna di leggere altre avventure di Velia e dei suoi “silenziosi” amici?

    Perché no? Nessuno di loro è andato via con l’ultima pagina. Ora comunque li tengo in disparte. Ci sono altri personaggi che reclamano la mia attenzione.

Ringraziamo Roberta Bobbi per la Sua disponibilità e complimenti per il romanzo, “Velia, amorevole estetista delle salme”, edito da La Caravella editrice.

Sandra Pauletto

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