Intervista a Matteo Farneti autore de ” L ‘età dei profeti ” –

Intervista a Matteo Farneti autore de ” L ‘età dei profeti ” –

D: Ciao Matteo, possiamo darci del tu?

R: Ciao! Certo ci mancherebbe!

D: L’età dei profeti che abbiamo recensito è il tuo primo romanzo; com’è stato il tuo percorso letterario?

R: Innanzitutto vi ringrazio tantissimo per avermi ospitato sul vostro blog, un caro saluto a tutti voi! Il mio percorso letterario è stato forse un po’ anomalo. Ho cominciato a ventiquattro anni, con la fine dell’Università, scrivendo cose per conto mio. Nel tempo ho coltivato questa passione dedicandomi soprattutto al romanzo. Dopo quattordici anni di sforzi, e due di scrittura, sono arrivato a quella che considero la mia prima opera compiuta. Ora ne sto scrivendo una seconda.

D: Hai un momento particolare della giornata in cui scrivi?

R: In genere nel pomeriggio, per cinque ore consecutive. Sono un gran dormiglione! Ovviamente quando il lavoro me lo consente.

D: Com’è nata l’idea per il tuo libro?

R: L’ Età dei Profeti è nato da un viaggio. Avevo conosciuto una ragazza, a una festa, che mi aveva invitato a trovarla ad Arona. Quel sabato ricordo che sono arrivato sul lago, ed è stata quasi una reminiscenza. Ero già stato sul Lago Maggiore, ma solo quand’ero molto piccolo. E di colpo mi si schiudeva un paesaggio magnifico, che mi portava alla mente tantissimi ricordi. Già quella sera, di ritorno a casa, non vedevo l’ora di scrivere qualcosa ambientato in quei luoghi. E c’era un personaggio – Nicola – che mi frullava in testa da un pezzo.

D: Quanto tempo hai impegnato dalla Genesi alla stampa?

R: E’ stato un percorso lungo quasi due anni. Ho iniziato a scrivere L’Età Dei Profeti nel novembre 2015, dopo mille errori, false partenze. La prima versione è finita nel marzo 2017, al che sono seguite tre revisioni, in diversi momenti. Poi il lavoro di stampa e tutto quanto attiene alla grafica del libro.

D: Quale personaggio hai fatto più fatica a creare?

R: Forse Adele. Non è stato facile rendere la complessità e l’ambiguità di una donna come lei. Ma è anche uno di quelli a cui sono più affezionato. E’ ispirato a una grande scrittrice – Patricia Highsmith.

D: Vuoi consigliarci un libro poco famoso ma che ti è piaciuto per gli amici dei gufi?

R: Certamente, più che volentieri! Direi Teoria della Classe Disagiata, di Raffaele Alberto Ventura. Un saggio che parla di noi, della nostra generazione alle prese con la Crisi. Ha saputo coniugare un punto di vista economico con un uno più narrativo, dando voce ai nostri sentimenti. Consigliatissimo!

D: Il libro prevede delle presentazioni in giro per l’Italia?

R: Sì. In questo momento ne ho in programma una ad Arona l’8 Settembre, una il sedici a Silvano d’Orba (Al), poi sarò a Firenze alla Fortezza Dabbasso per la Fiera Libro Aperto, il 29 Settembre. A Ottobre, salvo imprevisti, dovrebbero esserci altre presentazioni a Monza, Piacenza, Tortona e Montestellone. Venite a trovarmi se riuscite!

D: In bocca al lupo e grazie per la disponibilità alla prossima sulle pagine dei gufi narranti.

R: Grazie a te e a tutti voi! Che dire… crepi il lupo! Non è un bel momento per la Letteratura ma è sempre una magnifica ossessione.

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