Intervista a Maria Rosa Fenoglio – Se non fosse che….

INTERVISTA A  MARIA ROSA FENOGLIO –  SE NON FOSSE CHE IL DESTINO – SILLABE DI SALE EDITORE.

Abbiamo da poco recensito, il volume “Se non fosse che il destino”, edito da Sillabe di Sale e scritto da Rosa Maria Fenoglio. Abbiamo ora la possibilità di scambiare con l’autrice quattro chiacchere.

  • Ciao  Maria Rosa, benvenuta sulle pagine de I Gufi Narranti, possiamo darci del tu?

Innanzitutto Grazie per avermi contattata e, sì certo, possiamo darci del tu.

Chiarisco subito che non esiste nessun grado di parentela, neppure alla lontana, con il grande Beppe Fenoglio, di cui porto il cognome.

Magari avessi le sue capacità letterarie!

  • Parliamo del tuo romanzo “Se non fosse per il destino”, visto il titolo la domanda è scontata: credi nel destino?

Il titolo che ho scelto per il mio scritto è motivato dal fatto che si tratta di un racconto in cui si intrecciano le vite e perciò i ” destini” di molti personaggi. Hanno un destino comune determinato dagli eventi storici del periodo in cui si trovano e uno personale determinato da fattori più strettamente individuali.

Il destino degli uni influenza e condiziona quello degli altri, in particolare quello di Guglielmo, il personaggio principale. Ma ogni personaggio, come nella vita reale, interviene attivamente sul proprio destino con le sue scelte e talvolta riesce a contrastarlo e talvolta no.

Per me il destino si identifica con la vita. Che vedo come un percorso che si perde all’orizzonte, la strada alle volte è in piano, altre in salita, altre in discesa; ogni tanto ci si trova di fronte a un bivio, altre volte si rasenta un precipizio; delle volte splende il sole, altre è buio pesto. Delle volte la segnaletica è chiara, altre confusa o ingannevole, non sempre ciò che appare facile è anche la strada giusta e quasi mai è possibile tornare indietro.

Comunque su questa strada, lunga o corta che sia, non siamo mai soli. Abbiamo tanti compagni di viaggio e sappiamo che ci attende una meta.

 

  • Guglielmo è uno dei protagonisti, figura complessa vuoi dirci qualcosa sulla nascita del personaggio?

Guglielmo non è uno dei personaggi è il personaggio principale. Mi chiedi come è nato. Ti rispondo da qualche parte nella mia testa, semplicemente da un’idea.

Preciso che questo manoscritto è nato in periodo molto intenso e penoso della mia vita e mi ha dato la possibilità di evadere dalla realtà con la fantasia.

Un giorno è nato Guglielmo.

 

  • La location del tuo romanzo è molto ben delimitato, vuoi dirci come hai deciso dove ambientarlo?

La location del romanzo è legata al fatto che pur essendo frutto di pura fantasia trae spunto dai numerosi racconti che prima la mia nonna e poi la mia mamma, originarie delle Langhe, mi hanno fatto delle esperienze della loro vita di contadine. Ma nessuno dei miei personaggi racconta né la vita dell’una né quella dell’altra o dei loro congiunti.

Io stessa, per quasi tutta la mia infanzia, ho trascorso i mesi estivi presso la cascina della mia prozia, fin quando non ha ceduto la sua casa e ne conservo una memoria fatta di sensazioni forti. Ci sono tornata spesso da adulta e continuo ad avere una predilezione speciale per quei paesaggi sconfinati; per la regolarità della disposizione delle coltivazioni; per i colori, le forme e quell’asprezza e ,allo stesso tempo dolcezza del territorio; per la struttura dei paesi, per i castelli e le torri; per l’autenticità di chi vive secondo i ritmi della terra. E’ un mondo che mi affascina moltissimo.

  • La condizione delle donne da te descritta credi sia cambiata molto al giorno d’oggi?

Come dico nella presentazione, nel dipanarsi delle vicende dell’ostinato Guglielmo all’inseguimento del suo sogno e della sua identità di uomo, colgo l’occasione di narrare soprattutto storie di donne del secolo scorso, ma sono donne che appartengono a una realtà particolare e circoscritta, quella contadina, molto povera e in un contesto storico significativo.

Credo che oggi la condizione della donna che opera in quei settori sia completamente cambiata . Basta seguire alcune trasmissioni televisive sull’ argomento per vedere un mondo totalmente diverso dove le donne sono imprenditrici in aziende agricole che gestiscono con competenza e inventiva.

Per quel che riguarda la condizione delle donne oggi in generale, non entro nel merito di una disquisizione che richiederebbe tempo, ma mi permetto solo di commentare che le lotte delle donne di ieri ci hanno portato ad avere moltissimi diritti che in passato non esistevano, ma credo che ci sia ancora della strada da fare per raggiungere una vera parità, soprattutto nel mondo del lavoro.

  • È possibile odiare uno dei propri personaggi? Se si ce n’è uno nel tuo romanzo?

Mi chiedi se è possibile odiare un personaggio del proprio romanzo. Ti rispondo che dato che li ho  creati io direi di no, li amo tutti. Ho cercato di dare loro una personalità, ma anche un’anima, di immaginare le loro reazioni agli eventi, i loro sentimenti, di dare una logica alle loro azioni , insomma ho cercato di entrare dentro di loro. Non ho creato angeli o demoni, solo umanità.

  • Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già qualche idea per un nuovo romanzo?

Per i progetti futuri aspetterei di sentire i commenti su questo libro.

Seppure io ami quello che ho fatto, mi sono resa conto che al di là dell’aver ardito realizzare il mio” sogno nel cassetto”, scrivere un libro non è un’impresa facile e anche dopo aver cercato di curare il proprio lavoro con attenzione e amore, le imperfezioni sfuggono. Spero comunque che, proprio in virtù del fatto che si tratta del lavoro di una principiante, il pubblico sia clemente.

Certo continuerò a scrivere, sperando che scrivendo impari a scrivere.

 

  • Grazie mille a Maria Rosa Fenoglio per la disponibilità, arrivederci a presto sulle pagine de i gufi narranti
Ti ringrazio e ti auguro un buon proseguimento di giornata e buon lavoro
Daniela
David Usilla

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