INTERVISTA A BARBARA BARALDI – SENTENZA ARTIFICIALE – CHIARELETTERE

INTERVISTA A BARBARA BARALDI – SENTENZA ARTIFICIALE – CHIARELETTERE

artificiale

 

Buongiorno Barbara, sono contento di poterti ritrovare sulle pagine de I Gufi Narranti sono felice di poter avere nuovamente la possibilità di scambiare qualche parola con te. Parliamo del tuo romanzo Sentenza artificiale:

 

  • Hai dimostrato nella tua carriera di scrittrice di essere molto eclettica per quello che riguarda i generi letterari. Cosa ti ha portato a voler raccontare questa storia così particolare?

Credo che i generi letterari siano soprattutto utili ai librai per collocare i titoli all’interno delle librerie, ma non possano costituire una sorta di dogma per gli scrittori. Personalmente, cerco di raccontare la realtà che mi circonda, riversando in forma di romanzo le riflessioni che mi pone. Con la serie di Aurora volevo esplorare i recessi della mente umana, i luoghi oscuri dell’anima e le più recenti teorie sull’origine e l’evoluzione della coscienza, mentre con Sentenza artificiale intendevo porre l’attenzione sul tema della giustizia e sulle questioni etiche sollevate dall’applicazione su larga scala dell’intelligenza artificiale, intorno a cui vi è un acceso dibattito in corso in tutto il mondo, ma che in Italia non mi sembra ancora affrontato con la dovuta attenzione.

 

  • Poni quesiti di grande attualità e di cui si comincia a sentire l’urgenza di un attento dibattito pubblico. Come vedi questo progressivo, lento ma inesorabile, ingresso nelle nostre vite dell’intelligenza artificiale?

Credo sia giunto il momento di porci delle domande, anche scomode, sulle conseguenze sociali sulla diffusione degli algoritmi di intelligenza artificiale, che stanno avendo uno sviluppo vertiginoso. Innovazioni come questa, ovviamente, non possono essere considerate “buone” o “cattive” a prescindere – i pregiudizi sono sempre anticamera di aberrazioni – ma sono portatrici di una rivoluzione che deve inevitabilmente essere guidata da principi etici per evitare di esserne travolti.

 

  • Sentenza artificiale nasce come un romanzo stand-alone oppure credi che possa avere sviluppi futuri?

Ho concepito Sentenza artificiale come romanzo stand-alone ma, come spesso succede, i personaggi hanno preso il sopravvento e non escludo che ci possano essere sviluppi in futuro. A dire la verità, un’idea per il seguito ce l’avrei già, ma i miei impegni con Giunti e con Dylan Dog lo rendono inevitabilmente un progetto a lungo termine.

 

  • Credi che magari un giorno Aurora e Cassia si possano incontrare in una sorta di crossover?

Aurora e Cassia vivono in due universi disgiunti e in due periodi storici differenti. A unirli, tuttavia, è l’elemento fantastico presente in entrambe: per Aurora è la cittadina immaginaria di Sparvara e per Cassia l’ipotesi di un futuro dominato dalle intelligenze artificiali. Proprio questo potrebbe innescare la scintilla di un possibile incontro. Non posso escluderlo, anche se al momento non ho progetti in tal senso.

 

  • Visto il tuo rapporto con i fumetti, hai mai pensato di trasformare un tuo romanzo in graphic-novel?

Mi piace adattare il linguaggio (e il media) alla storia che ho intenzione di raccontare. Per questo non ho mai adattato un personaggio da romanzo in un personaggio dei fumetti, e viceversa. Non posso escluderlo a priori, ma al momento non rientra nei miei progetti.

 

  • Qual è il tuo rapporto con gli assistenti vocali tipo Alexa o altri simili?

Ho un rapporto un po’ conflittuale sia con Alexa (che a volte è dura d’orecchi) che con Siri (che è piuttosto creativa nell’interpretare i messaggi che le detto). Entrambe hanno punti di forza, come il fatto di poter dettare i promemoria, la gestione della domotica o poter effettuare chiamate senza dover necessariamente interagire fisicamente col dispositivo, e punti di debolezza, come i problemi di riservatezza che inevitabilmente comportano. Per quanto mi riguarda, la curiosità nei confronti degli sviluppi di queste tecnologie è al momento superiore alla diffidenza verso le implicazioni negative. Vedremo per il futuro!

 

Grazie mille per la disponibilità e grazie all’editore Chiarelettere che ci ha concesso questa intervista.

 

Grazie a voi, è stato un piacere essere vostri ospiti!

David Usilla

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