Intervista a Barbara Baraldi – L’ultima notte di Aurora – Giunti editore

Oggi abbiamo l’onore di poter scambiare quattro chiacchiere con Barbara Baraldi di cui abbiamo da poco recensito il nuovo romanzo: L’ultima notte di Aurora edito dalla Giunti.

Buongiorno Barbara, mi permetto, se sei d’accordo, di darti del tu, intanto grazie mille per avere accettato questa intervista, ma non ti rubo altro tempo e partiamo subito con le domande:

Certamente, con piacere. Grazie a te!

  • Tu sei di Mirandola, una cittadina della bassa modenese che ha anche avuto la sfortuna di vivere il dramma del famigerato terremoto dell’Emilia del maggio 2012. Ricordo che anni fa in una intervista parlasti di questo grave evento come causa scatenante della nascita di Aurora nella tua testa. Puoi spiegare meglio a noi questa genesi?

Il terremoto dell’Emilia è stato uno dei momenti più bui della mia vita: la mia stessa casa, che doveva essere un rifugio sicuro, si è trasformata in pochi secondi in una minaccia da cui fuggire al più presto, senza sapere se ci sarei mai più potuta ritornare. È stato proprio durante le settimane passate da sfollata che Aurora è venuta a “visitarmi” per la prima volta: una poliziotta che credeva di avere tutto (stabilità affettiva quanto lavorativa) che si ritrova a perdere tutto nel giro di una sola notte. Ho cominciato a scrivere di lei, e in un certo senso è stata proprio lei ad aiutarmi a uscire dal “mio” buio.

  • C’è un altro personaggio che sicuramente ha incuriosito i tuoi lettori, mi riferisco all’ex neurochirurgo Curzi. Un personaggio molto complesso ma davvero molto molto azzeccato. Come è nato, e quanto lo ritieni importante per le vicende di Aurora?

Curzi nasce per la mia fascinazione per il personaggio di Kurtz in Cuore di tenebra di Conrad, soprattutto nella versione interpretata da Marlon Brando in Apocalypse now. Curzi è l’uomo nel buio, foriero di verità scomode, che ha visto e compiuto orrori di tale entità da decidere di ritirarsi dalla società. È un personaggio fondamentale, così importante nell’economia della serie di Aurora che i primi tre libri si possono considerare un ciclo narrativo imperniato sulla sua figura. Tramite Curzi, Aurora impara a conoscere se stessa, a evolversi, nonostante non sia proprio semplice rapportarsi con lui.

  • Sei una scrittrice indubbiamente ecclettica, sicuramente versatile avendo dimostrato una grande capacità di muoverti attraverso generi letterari assai variegati. Ti sei cimentata con il fumetto, con il fantasy, il giallo, il noir e con l’horror. Secondo te quale tra questi è il genere che più ti si addice? In quale credi di dare il meglio e perché?

Mi considero una narratrice del mistero. Fin dai miei esordi, il mio interesse è stato puntato sul lato più nascosto delle emozioni umane, quelle che magari non ammettiamo nemmeno a noi stessi. Il lato oscuro della luna, come mi piace definirlo.

  • Hai tratteggiato tanti personaggi davvero interessanti e molto variegati. In particolare le sfaccettature di personaggi come Bruno, Silvia e Tom che come Aurora crescono e maturano nel corso dei tre libri sono un valore aggiunto di questi tuoi lavori. La loro maturazione dipende dal fatto che anche tu sei cambiata nel corso dei volumi o era tutto previsto?

È la voce dei personaggi a guidarmi lungo tutta la stesura di un romanzo, in ogni situazione so esattamente cosa farebbe (o non farebbe) ciascuno di loro – sono loro stessi a suggerirlo. In questi anni in cui siamo rimaste a stretto contatto, Aurora mi ha insegnato molto: per esempio, che ciò che crediamo sia una debolezza può diventare un punto di forza, e che arrendersi di fronte alle avversità non è mai un’opzione. È stato meraviglioso scoprire che anche i lettori considerano lei e la sua squadra persone più che personaggi, proprio come me.

Grazie mille per la disponibilità, torna a trovarci tutte le volte che vuoi sulle pagine dei Gufi Narranti!

David Usilla

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