Intervista a ANGELICA ELISA MORANELLI – Hated gli occhi del demone

Intervista a ANGELICA ELISA MORANELLI – Hated gli occhi del demone

demone

 

  • Buongiorno Angelica mi permetto di darti del tu e ti do il benvenuto sulle pagine dei Gufi Narranti. Abbiamo da poco recensito il tuo romanzo Hated Gli occhi del demone e ora possiamo procedere con un’intervista

Ciao a tutti, grazie per quest’intervista e per il tempo dedicato a Hated, gli occhi del demone

  • Questa è la prima volta che recensiamo un tuo lavoro e come sempre in questi casi mi piacerebbe sapere qualcosa di più della Angelica persona, prima che della Angelica scrittrice che andremo a conoscere più avanti nel corso della nostra chiacchierata. Ti va di raccontarci qualcosa di te?

Ma certo: mi chiamo Angelica Elisa Moranelli, sono nata a Napoli e vivo a Salerno. Sono laureata in etruscologia e ho una specializzazione post-laurea in archeologia classica, ma non faccio l’archeologa, perché qualche anno dopo ho deciso di lavorare sfruttando quello che so fare meglio: scrivere. Oggi sono una copywriter e un editor freelance a tempo pieno, ma qualche volta anche una prof di italiano e storia (precaria)!

  • Leggendo il tuo ultimo libro, Hated Gli occhi del demone (Ed. Homo Scrivens), la prima cosa che salta all’occhio è il tuo grande interesse verso il tema dei cambiamenti climatici e della salute del nostro pianeta. Come è nato il tuo interesse per questo genere di tematica? Come vedi il futuro del nostro pianeta?

È un interesse che ho fin da piccola: ho sempre sognato di viaggiare in tutto il mondo, mi porto dietro dall’infanzia il desiderio di visitare ogni meraviglioso angolo del globo, l’amore per la Terra è nato allora, quando andavo con la mia famiglia a fare lunghe passeggiate nei boschi o al mare e imparavo ad amare la natura, a rispettarla e a proteggerla. Viviamo un momento storico molto difficile per il nostro pianeta: la Terra è satura, l’abbiamo sfruttata e ferita. Possiamo ancora salvarla? Non lo so. Ma questo non significa che non possiamo provarci: allora ben vengano tutte le Greta Thunberg del mondo, i ragazzi hanno l’entusiasmo e la forza per contrastare anche le probabilità avverse!

  • Ho visto sul tuo profilo Facebook e su altre pagine internet che definisci l’amore tra Isy e Veil un atto di ribellione. Ci spieghi meglio questo concetto?

In un mondo dove vige la legge del più forte, dove ognuno vive per sé, dove “l’altro” è un nemico, qualcuno da uccidere o sfruttare, innamorarsi è un atto sconsiderato, in apparenza folle, perché l’amore rende fragili, ci si deve preoccupare, non solo di sopravvivere, ma anche di proteggere un’altra persona. La legge della sopravvivenza impone di non innamorarsi, ma non solo. Demoni e Uomini devono odiarsi: il mondo dove Isy e Veil vivono è fondato su questo principio, su una lotta iniziata secoli prima di cui nessuno conosce le vere origini. Quel che si sa è che demoni e uomini devono combattersi, perché il mondo continui ad andare avanti. Ma ecco, invece, che un demone e un’umana s’innamorano: vanno contro la morale comune, la legge della sopravvivenza, la base stessa della civiltà superstite. In questo senso, il loro amore, è un atto di ribellione: Isy e Veil sono la prova vivente che le leggi possono e devono essere infrante.

  • Credi che questo romanzo possa avere un seguito o ritieni che la storia di Isy e Veil sia terminata qui?

Me lo hanno chiesto in tanto. La storia è stata concepita come autoconclusiva, il che per me è stata una vera novità, perché di solito scrivo saghe. Questa storia, però, aveva già il suo finale e volevo che terminasse proprio in questo modo. Ho lasciato uno spiraglio, quello sì, e un giorno potrei ritornare nel mondo di Isy e Veil.

  • Parlando di Angelica scrittrice vorrei sapere qualcosa di più. Sei una scrittrice che segue i capricci dell’ispirazione o sei una metodica che dedica alla stesura del libro un tempo stabilito? Hai già in mente la storia che andrai a mettere su carta oppure ti lasci trasportare dalla storia stessa lasciando che sia lei a prendere per mano la tua fantasia a condurla verso scenari che andranno via via prendendo forma?

Diciamo che sono a metà strada: mi piace farmi trasportare dall’istinto, mi piace non sapere esattamente dove una storia mi porterà, ma sarebbe impossibile per me non programmare la struttura del libro. Di solito prima di iniziare a scrivere butto giù il soggetto generale, faccio schede dei personaggi, descrivo l’ambientazione. Mi aiuta a non perdere la bussola quando, presa dall’ispirazione, mi lascio guidare dall’istinto.

  • Vedendo i tuoi lavori fin qui mi pare di poter dire che la cornice che usi nello scrivere è quella del fantasy. Pensi di continuare su questo percorso o pensi di poter virare anche su altri generi? Se si quali ti piacerebbe esplorare?

Sì, è così. Il fantasy è il mio primo amore e continuerò a scrivere questo genere finché avrò storie interessanti da raccontare, ma ho scritto anche una breve serie romantica contemporanea (Dafne & l’Amore) che mi ha molto divertito. Tra i generi che mi piacerebbe sperimentare c’è il giallo, finora quelli in cui mi sono cimentata avevano comunque una componente fantasy!

Grazie mille per la disponibilità ed un in bocca al lupo per il proseguo della tua carriera dai Gufi Narranti.

Grazie infinite!

 

 

David Usilla

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