Intervista a Angela Gagliano – Dijuna e Superba –

Intervista ad Angela Gagliano “Dijuna e Superba”.

Abbiamo da poco recensito il romanzo di Angela Gagliano “Dijuna e Superba” e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autrice.

 

D: Ciao Angela, grazie per essere passata a trovarci, possiamo darci del tu?

R: Certo e grazie a voi, per la disponibilità.

 

D: Possiamo dire che i tuoi personaggi ti assomigliano in qualcosa, ci puoi dire che cosa?

R: Siamo capaci di incassare il colpo e poi di affrontare gli eventi, cercando di superare le difficoltà. Dovendo riassumere, direi che ci accomuna la resilienza.

 

D: Qual è il tuo rapporto con la Sicilia?

R: Ci sono nata e l’ho conosciuta e amata grazie ai racconti dei miei familiari. L’ho lasciata da bambina, ma è come se non me ne fossi mai andata davvero. Ho bellissimi ricordi legati ai luoghi della mia infanzia.

 

D: C’è stata una parte del libro che hai avuto difficoltà a scrivere?

R: Scrivere dell’incontro tra la protagonista e Giusy, la moglie del fornaio, mi ha portato via un po’ di sonno. Volevo che fosse un passaggio breve, ma allo stesso tempo intenso. Il mio obiettivo era portare l’attenzione del lettore al sacchetto con il pane, che Giusy regala a Marianna, più che alle poche battute che le due si scambiano.

 

D: Credi che la Sicilia attuale sia molto diversa da quella che descrivi nel tuo romanzo ambientato negli anni 80?

R: Sì, penso che qualcosa sia cambiato. C’è stato un cambio generazionale che ha sicuramente influito. Penso ai miei nonni e alle loro vedute molto ristrette. Oggi, per fortuna, ci si può esprimere più liberamente, senza rischiare di essere emarginati.

 

D: Come nasce l’idea per il libro e perché hai scelto di auto produrlo?

R: Sin da bambina, una delle abitudini del mio paese natale, che più mi colpiva, era quella dell’attribuire alle persona un’etichetta (‘nciuria). Essere etichettati poteva segnarti in maniera irrimediabile la vita, condizionandola sotto ogni aspetto. In merito, avevo la testa zeppa di aneddoti, racconti tramandati e dicerie. E così ho deciso di sfruttare queste risorse, per dare vita a una storia che affrontasse gli aspetti secondari di questo comportamento sociale. 

Auto produrre è stata una scelta dettata dal momento difficile che tutto il mondo stava vivendo. Immettendo il libro in rete, ho reso la storia facilmente accessibile. 

 

D: Stai lavorando a qualche nuovo progetto?

R: Sì, sto lavorando a un romanzo tratto da una mia sceneggiatura teatrale inedita. Ho già affrontato il tema della prepotenza sociale, con Dijuna e superba, un fenomeno che non si è mai fermato. Nel mio prossimo lavoro, ho intenzione di affrontarlo, ambientandone gli effetti nel presente.

 

Grazie ad Angela Gagliano per essere passata a trovarci. Arrivederci a presto sulle pagine dei gufi narranti

Matteo Melis

 

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