Incubo – Wulf Dorn recensione di Teresa Breviglieri

2Incubo – Wulf Dorn recensione di Teresa Breviglieri

incuboWulf Dorn, classe 1969, ama le storie appassionanti, i gatti e viaggiare. Per vent’anni, ha lavorato come logopedista in una clinica psichiatrica e proprio da questa esperienza ha tratto ispirazione per i suoi romanzi e inizialmente, per i suoi racconti che hanno ricevuto numerosi premi. Ha ottenuto un grandissimo successo internazionale con “La Psichiatra”, pubblicato nel 2009 e da allora, tutti i suoi libri, “Il superstite”, “Follia profonda”, “Il mio cuore cattivo” e “Phobia”, sono diventati dei veri bestseller e tradotti in moltissime lingue.

Il libro di cui vado a fare la recensione è “Incubo”, pubblicato nel 2015 in Germania e arrivato in Italia quest’anno (2016). Narra la storia di Simon, un ragazzo difficile rinchiuso in una leggera forma di autismo. La sua vita precipita in un incubo dopo la morte dei genitori in un incidente d’auto dal quale lui si salva miracolosamente ma da quel momento, tutte le notti lo tormentano sogni di morte; soffre di allucinazioni anche diurne, soprattutto se si ritrova su un’auto. Costretto a trasferirsi dalla zia Tilia dopo un periodo di riabilitazione in ospedale, passa le sue giornate a vagare con la bicicletta del fratello Mike. Conoscerà una ragazza di nome Caro ed insieme cercheranno di scoprire il mostro che ha rapito una ragazza di cui non vi è più traccia e che ha picchiato quasi a morte Melina, la fidanzata di Mike che diventa l’indiziato principale. Simon affronta le sue paure più recondite per andare a caccia dell’uomo che ha compiuto questo scempio.

Uno psicotrhriller che coinvolge, oscuro ed inquietante, anche se verso la metà del libro, si inizia ad intuire chi rappresenta la figura del colpevole di turno. Ma nonostante questo, i personaggi che ruotano intorno a Simon, rendono la lettura interessante e la storia si dipana velocemente con eventi sorprendenti, in modo che la lettura, già scorrevole così com’è, diventi ancora più accattivante e costringe il lettore ad andare avanti per capire cosa succederà in seguito. Non mancano i colpi di scena, che arrivano in sordina dall’inizio ma a raffica verso la fine che però come ho già detto, diventa intuibile. Ma vi garantisco che lo leggerete tutto d’un fiato.

Un libro che non ha nulla da invidiare ai precedenti scritti da Wulf Dorn. Lo consiglio vivamente a chi ama questo genere. Non resterà deluso.

Teresa Breviglieri

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