Il fuco ovvero…il maschio dell’ape approfondimento

IL FUCO

Nonostante il nome farà sorridere i più maliziosi, il fuco altro non è che il maschio dell’ape. Volgarmente viene anche chiamato “pecchione” prendendo in prestito un termine del dialetto toscano.

Le sue dimensioni lo posizionano tra l’ape operaia e l’ape regina essendo più piccolo di quest’ultima (anche se di poco) e più grande delle precedenti.

L’addome appare leggermente rettangolare, il corpo è ricoperto di peli e prevalentemente nero, la testa è rotonda con due grandi occhi, e particolare non secondario per noi umani:  il fuco NON è provvisto di pungiglione.

FUCO

L’esistenza del fuco ruota attorno all’ape regina e all’alveare. Egli infatti non è autonomo per nutrirsi, in quanto avendo per anatomia la lingua molto corta, non riesce a nutrirsi di nettare perché non è in grado di raccoglierlo  quindi è costretto a lambire il miele direttamente dalle cellette con buona pace delle api operaie che lo tollerano in quanto fondamentale per la fecondazione della loro regina.

L’accoppiamento tra il fuco e l’ape regina è un momento fondamentale per il mantenimento della specie, al punto che per motivi di sicurezza il tutto avviene in volo ad un’altezza di circa venti metri.

Solo l’ape regina è fecondabile, tutte le operaie sono sterili, ecco perché niente deve mettere a repentaglio la fase dell’accoppiamento.

Tra la colonia dei fuchi, composta solitamente da circa 200 elementi, solo quindici o venti a turno si accoppiano con l’ape regina. Sono in grado di trovarla grazie ad un ferormone che lei rilascia.

FUCO

Gli insetti accoppiandosi riempiono una sacca o spermateca che solo la regina possiede, e che lei userà per fecondare le uova. L’incontro avviene tra i fuchi e una regina di due alveari diversi, questo per evitare la consanguineità e dar origine a degli esemplari più forti.

Le uova che verranno fecondate, daranno alla luce api (femmine), mentre le altre, grazie alla partenogenesi (ossia un tipo di riproduzione in cui l’ovulo si sviluppa senza esser stato fecondato da uno spermatozoo) faranno nascere solo fuchi.

Una volta svolto il suo compito, il fuco muore, mentre quelli che ritornano all’alveare verranno uccisi dalle api operaie in quanto il fuco non producendo ne miele ne cera e mangiando molto più delle sue compagne femmine mette a repentaglio la vita del gruppo.FUCO

Detto così sembra terribile il destino di queste piccole bestiole, ma madre natura ha i suoi metodi per mantenere l’equilibrio, e noi ci fidiamo di lei.

 

 

 

 

Per amor di cronaca segnaliamo infine che in botanica il fuco è un alga individuabile nel Mediterraneo e nell’Adriatico da cui si ricava Io iodio.

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