Heartthrob Chassis – Arrhythmia – Rock acido da Detroit. Li manda Refn.

Heartthrob Chassis – Arrhythmia

Anno: 2018

Paese di provenienza: USA

Genere: rock’n roll/ garage/ blues/ acid rock

Membri: Margaret Dollrod – voce, chitarra; Ben Van Camp – chitarra, voce, percussioni; Johnny Miller – batteria, percussioni, voce

Casa discografica: Milan Records

  1. Check You Out
  2. Good Times Callin’
  3. Laugh
  4. When I’m With You
  5. Now Now
  6. Oh Wah Oh Wah
  7. Bicycle
  8. Sister
  9. Red Bird Blue Bird
  10. Ride
  11. Play With Me

Per raccontare veramente gli Heartthrob Chassis andrebbero visti dal vivo. Le loro tre figure sono un’istantanea degli anni ’70. Ben, chitarrista gigantesco, pantaloni a zampa, capello lungo, maglietta aderente, fisico scultoreo; Margaret, frontwoman minuta ma dal grande carisma, una sorta di Iggy Pop al femminile (sta a voi giudicare se sia un bene o un male) che si esibisce senza paura in top sgargiante e stivaloni di pelle da dominatrice, senza troppo tener conto della sua non giovanissima età; per concludere una batterista (che evidentemente non è il Johnny Miller che ha suonato su Arrhythmia, ma di cui non so il nome) che suona con l’ausilio di una cassa, due tom e qualche piatto, con un piede nudo perennemente appoggiato sulla cassa. Un quadretto carico di sostanza, di esibizionismo spinto e di orgoglio. Stiamo anche parlando di un gruppo che nonostante l’aspetto tutt’altro che sobrio, non deborda mai in atteggiamenti presuntuosi da rockstar, ma che paradossalmente riesce sempre a mantenere un certo stile. Ma soprattutto, dettaglio non da poco, in quello che fanno e come lo fanno, sembrano fottutamente sinceri e mai costruiti. Davanti a loro si stende la strada verso l’esaltazione della psichedelia e la voglia di fare festa in un trionfo di deliri acidi e fusioni garage e blues, dettate da un approccio sporco estremamente vecchia scuola. Parlando nello specifico di questa loro prima produzione (dietro la quale sembra persino esserci la benedizione del famoso regista Nicolas Winding Refn, quello di Bronson, Solo Dio Perdona ecc..), Arrhythmia è il loro primo lascito sulla lunga distanza. Undici tracce caldissime, di puro rock acido provocante e sinuoso. L’inizio dinamitardo di Check You Out è un viatico che promette ROCK, come avrebbero potuto farlo le Girlschool se avessero iniziato a suonare dieci anni prima della loro esplosione. Anni ’70 grezzi ed essenziali. Ma è con Good Times Callin’ che l’album entra nel vivo, grazie al suo riff trascinante che parte acido e termina rock’n roll in un tripudio di sonorità rarefatte e incandescenti.

E’ il movimento e la festa che interessa soprattutto agli Heartthrob Chassis e allora ecco che l’irresistibile Laugh non vi farà stare fermi un attimo; mentre con When I’m With You il gruppo mette in luce tutta la sua passione per The Stooges, sfornando un riff garage semplicemente velenoso. Niente a che vedere però con Now Now, tutta da ballare e da orgasmare! Oh Wah Oh Wah è un trip folle, sgangherato e strafatto nel tunnel colorato e caleidoscopico degli anni ’70. Sister ti agguanta con il suo incedere ipnotico e interminabile. Ciliegina sulla torta, Red Bird Blue Bird, un brano meraviglioso ed inaspettatamente drammatico. A questo punto il gruppo ricorda quasi il rock’n roll progressivo e polveroso dei Babe Ruth.

A discapito di qualche passo incauto in cui gli Heartthrob Chassis incappano ogni tanto, ci troviamo di fronte ad un album onesto, che ha nelle atmosfere psichedeliche la sua forza e negli improvvisi assoli distorti e blueseggianti di Ben momenti di espressione folli e spensierati. Tanta sostanza e tanto orgoglio da Detroit, per un terzetto pittoresco e gasato che non può non fare simpatia.

Voto: 7

Zanini Marco

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