Guardiani della Galassia Vol. 3 – Voleremo insieme nell’infinito.

Guardiani della Galassia Vol. 3

Guardiani della Galassia Vol. 3

Anno: 2023

Titolo originale: Guardians of the Galaxy Vol. 3

Paese di produzione: USA

Genere: fantascienza/ supereroico

Regia: James Gunn

Produttore: Kevin Feige

Cast: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter, Elizabeth Debicki, Maria Bakalova, Sylvester Stallone

Dopo la sconfitta di Thanos i Guardiani della Galassia si sono stabiliti su Knowhere rendendolo una nuova pacifica comunità. Un giorno piomba nella base Adam Warlock, un essere potentissimo progettato dalla sovrana Ayesha per vendicare i Sovereign dall’affronto subìto proprio dai Guardiani nel secondo episodio della saga.
In seguito allo scontro
tra Warlock, Drax e gli altri, Rocket rimane gravemente ferito tanto da essere in fin di vita. Peter Quill è sconvolto dall’accaduto e, depresso ed alcolizzato a causa della perdita di Gamora, si ritiene responsabile di quello che è successo a Rocket. Il capo della banda guida perciò i Guardiani in una missione che permetterà loro di capire come salvarlo, ma anche di scoprire chi ha creato Rocket, l’Alto Evoluzionario, un personaggio tanto esperto quanto pericoloso.

Il terzo è il capitolo conclusivo di una delle migliori saghe Marvel di sempre, e, forse, per sempre. James Gunn non cede alle lusinghe dello spettacolo e questo gli permette di affrontare con toni giusti ed onorevoli la chiusura di una storia e di un gruppo di persone portate a maturazione; coerenza e volontà del regista che a mio parere superano in questo caso anche un finale aperto nei titoli di coda, così inconsistente da non far presagire niente di che. Attenzione alle emozioni questa volta però, credo che Guardiani della Galassia Vol. 3 sia un film davvero toccante, anche per chi non è avvezzo alla materia.

Guardiani della Galassia Vol. 3
I Guardiani si tuffano verso la Orgocorp.

Partiamo dalla parte meno entusiasmante: l’inizio. Per come parte, la trama imbastita da James Gunn non sembra poi così interessante anzi, devo dire che la velocità con cui i personaggi passano da un momento di stasi, depressione e disillusione a quello concitato ed adrenalinico della missione, può lasciare un po’ perplessi. Così come il nocciolo della storia che man mano si vede dispiegare lo spettatore davanti agli occhi, decisamente meno apocalittico rispetto agli episodi precedenti; tanto da far sembrare questo Vol. 3 la puntata di una serie TV. Parliamoci chiaro però, non che un film, per quanto supereroico debba sempre necessariamente avere una guerra galattica da sfondo.
La sceneggiatura carbura ed inizia a guadagnarsi la sua credibilità e la sua bellezza, non tanto per la dinamica delle sequenze o per le scene d’azione (sempre bellissime), ma quando scopre di volta in volta il cuore dei Guardiani della Galassia e la potenza dei messaggi d’empatia che vuole trasmettere. Passando dunque alle parti più rilevanti, l’origine di Rocket diventa un pretesto per affrontare il tema della vivisezione e della sperimentazione scientifica sugli animali, fase che introduce nel film una massiccia dose di carica emotiva.
L’Alto Evoluzionario diventa il classico cattivo pazzo, sadico e maniaco, disposto a far scomparire una parte della galassia per raggiungere il suo scopo. I Guardiani, chi prima, chi dopo, attraversano tutti una trasformazione. Gamora si riunisce al gruppo, ma provenendo da un’altra linea temporale non conosce Peter e non è nemmeno interessata sentimentalmente a lui, Nebula è diventata parte del gruppo e ormai ha capito che la solidarietà è la causa giusta da sposare, mentre gli altri troveranno la loro via solo nella conclusione del film.

Anche in questo caso comunque il divertimento è assicurato, grazie all’ironia diventata un marchio di fabbrica dei Guardiani, alla colonna sonora sempre fantastica e grazie anche a scene visionarie a cui Gunn ci ha abituati benissimo (se ne contano sicuramente due: quando i Guardiani si calano nella Orgocorp con tute coloratissime e il combattimento finale nel corridoio della nave, violentissimo e davvero fenomenale per la tecnica registica usata). La conclusione avvolge davvero lo spettatore con uno spesso velo di malinconia, ma porta a compimento il percorso di un gruppo di personaggi uniti dal loro stato di reietti, portandoli a splendere, e questo è il lato più commuovente della storia.

Marco Zanini

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