Gastone Cappello – Autorevolezza e passione in anni difficili”

Gastone Cappello – Autorevolezza e passione in anni difficili”

La Barriera onlus” di Vigevano ha fatto uscire, in occasione di un’affollata assemblea il libro “Gastone Cappello – Autorevolezza e passione in anni difficili”. Ne parliamo con il suo autore, Ferruccio Quaroni, e con un responsabile di questa particolare editrice,  Carlo Santagostino.

Due parole sui nostri cortesi interlocutori.

Ferruccio Quaroni è al suo primo libro; è stato dal 1975 al 1982 Consigliere Comunale e Assessore al Comune di Stradella, dal 1977 al 1979 Segretario della FGCI Provinciale, poi Segretario Cittadino del PCI di Pavia e, dal 1988 al 1993 Vice Sindaco della Città. Ha poi lavorato come Dirigente del Comune di Valenza ed ha collaborato, fin dal primo numero dell’ottobre 2001 al mensile “La Barriera” e ad alcune sue iniziative di carattere sociale e culturale.

Carlo Santagostino è nato ed ha vissuto a Vigevano, si è formato presso il liceo classico Benedetto Cairoli di Vigevano e poi laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Milano, discutendo una tesi in diritto romano. Libero professionista ed avvocato giuslavorista ha collaborato per oltre venti anni con l’ufficio vertenze della Camera del lavoro di Vigevano e Lomellina. Segretario del PCI di Vigevano e Lomellina dal 1975 al 1980, consigliere provinciale a Pavia e poi più volte consigliere comunale di Vigevano, assessore all’urbanistica e quindi Sindaco della stessa città dal 1890 al 1985, di cui è stato  anche assessore alla cultura ed ai beni culturali dal 1996 al 2000. Infine ha fatto parte del consiglio di amministrazione della fondazione della Cassa di risparmio Piacenza e Vigevano. Presidente dell’Associazione La Barriera  onlus sin dalla sua fondazione. Ha pubblicato due libri: “Un volgo disperso” e “Ulisse Marazzani, primo Sindaco socialista di Vigevano 1902, riflessioni sulla contemporaneità del socialismo municipale”.

Vale la pena evidenziare che “La Barriera” (www.labarriera.it) associazione con sede a Vigevano (Pv) non è nuova in campo editoriale. Le sue pubblicazioni affrontano diverse tematiche e in prevalenza hanno al centro un forte richiamo alla legalità:

  • Una lezione sulla legalità”, di Antonio Caponnetto;

  • I nostar radis, ovvero la storia semiseria del borgo sorto sulle rive del Ticinum e chiamato Viglevanum”, di Genesio Manera;

  • Quelli della mia generazione”, canzoni di Emilio Ornati;

  • Giocatori dall’azzardo – tra mafie, illusioni e povertà” di Cristina Perilli;   

  • Pizza, Sangue e video poker – come la ‘ndrangheta si è strutturata al Nord, da Vigevano in Lombardia”

  • E allora? Dialogo, di Antonio Testa;

  • Un volgo disperso, di Carlo Santagostino;

  • Ulisse Marazzani. Riflessioni sulla contemporaneità del socialismo municipale”, di Carlo Santagostino.

gastone cappelloSo che possiamo darci del tu e che facendolo semplifichiamo il nostro dialogo.

D. Il libro che hai scritto è il primo di una collana intitolata “I buoni maestri”. Per quali ragioni il suo protagonista, Gastone Cappello, è stato scelto per innaugurare l’avvio di questa collana?

R. Gastone rappresenta al meglio la tradizione e l’esperienza di quei dirigenti politici e sindacali comunisti che, in tutta Italia, seppero interpretare le esigenze di emancipazione e progresso dei lavoratori e che restarono, per tutta la vita, lontani dalla pratica di un potere fine a se stesso. Cappello fu inoltre persona umanissima ed autentico maestro di vita, un vero pedagogo che aiutò, fece crescere ed accompagnò più di una generazione di futuri militanti e dirigenti.

D. Carlo, la Barriera è un editore, fra quelli che agiscono nel panorama locale, che dimostra grande attenzione alle questioni sociali e penso sia l’unico ad intervenire su quelle della legalità. Perché avete sentito la necessità di impegnarvi con una collana su “I Buoni maestri”?

R. Abbiamo pensato che la vita di Gastone Cappello, per le battaglie da lui condotte per l’emancipazione dei lavoratori, potesse costituire un patrimonio di valori universale, valido in tutti i tempi soprattutto per le nuove generazione, che da esso potessero trarre esempio ed insegnamento in un’epoca in cui i valori e gli ideali sembrano essersi smarriti.

D. Una domanda che rivolgo ad entrambi: ritenete che vi siano delle valide ragioni per le quali un libro che parla sostanzialmente di un dirigente politico che ha operato sul territorio possa suscitare un interesse che va oltre lo stretto ambito territoriale?

Vuoi rispondere prima tu, Ferruccio?

R. Penso di si. Attraverso la figura di Cappello si riscopre tutta una storia generale che non è solo locale ed anche un metodo di lavoro preciso che è andato smarrito e che ha consentito di costruire, dal 1946 in poi, sulla base dell’esperienza della clandestinità e della guerra di liberazione, la capacità dei comunisti di leggere, interpretare e modificare la situazione italiana. Questo libro cerca di evidenziare, attraverso la storia di un uomo e di un contesto specifico, questa vicenda più complessiva.

R. Certamente continueremo sulla linea editoriale intrapresa. Abbiamo già pubblicato una biografia di Ulisse Marazzani, socialista umanitario, medico e primo sindaco socialista di Vigevano nel 1902, autore di iniziative amministrative per la crescita della nostra città ed amatissimo dai vigevanesi Con questa seconda pubblicazione sull’opera di Gastone Cappello abbiamo voluto dedicare la nostra attenzione ad uno storico sindacalista, anch’egli autore di fondamentali battaglie. Di sicuro proseguiremo su questa strada nella ferma convinzione che senza memoria storica non c’è futuro specie per i giovani e perché siamo convinti che nella nostra città esista un vuoto culturale profondissimo che deve essere assolutamente colmato nella colpevole e totale assenza ed indifferenza della pubblica amministrazione.

D. Ferruccio, vuoi dirci quali difficoltà hai incontrato nello scrivere questo tuo primo libro?

R. Gastone ha fortunatamente lasciato ricordi e testimonianze forti e preziose nelle persone con cui collaborò e questo ha permesso di colmare i limiti della scarsa documentazione scritta e della memoria ormai priva, purtroppo, di molti che lo conobbero. Per me ha rappresentato un’enorme gratificazione poter perpetuare in un libro la personalità e lo spessore di un sindacalista e politico che, come anche altri, andrebbe riscoperto e studiato nei metodi di direzione e di capacità di rapportarsi ai problemi reali ed alle persone con sensibilità, forte rigore, autorevolezza e serietà.

D. Quali sono le fonti a cui ti sei rivolto per scrivere di Gastone Cappello, questo dirigente dalla dedizione al suo lavoro sorprendente e dai tratti umani a dir poco eccezionali?

R. Sono stati preziosissimi i suoi Quaderni relativi al periodo della Scuola Quadri di Bologna ed alle lotte e battaglie politiche e sindacali fino al 1953. Si tratta di documenti eccezionali ed unici che consentono di ricostruire un’epoca storica difficile ed il funzionamento concreto del PCI e della CGIL. Poi sono state essenziali le testimonianze dei figli, Nadia e Tonino e dei suoi collaboratori, Graziella Pinato, Giampiero Muschitta, Gianfranco Salluzzo e Gino Terzi che hanno arricchito la parte sulle iniziative portate avanti in quei decenni ed hanno offerto al ricordo collettivo episodi di grandissima e profonda commozione che rendono l’idea della dimensione umana e politica di Gastone.

D. Nel libro, avete deciso di dedicare un ampio spazio che mette in evidenza l’importanza che il Pci annetteva, in quel tempo, alla formazione dei sui quadri. Sbaglio nel ritenere che questa attenzione sembra voler nel contempo sottolineare la distanza che esiste tra questo modo di procedere e l’attuale realtà, costituita persino da parlamentari vicini all’analfabetismo?

R. Basta dire che durante i mesi della Scuola Quadri, Gastone si sottopose ad una formazione intensiva dura e rigorosa, che lasciava poco tempo allo svago e che si occupava di politica nazionale ed estera, economia, storia, geografia, letteratura e addirittura di cinema. Alla fine Cappello venne valutato con una autentica pagella e un giudizio su una Tesi di oltre 100 pagine che dovette realizzare da solo. Ed a formarlo furono dirigenti che erano stati anche tra i fondatori del PCI. Oggi è decisamente diverso: si diventa “politici” senza un retroterra ed una preparazione, si twitta e si sta sui social ed i confronti pubblici sono teatrini dove si appare e ci si mette in mostra, il più delle volte senza idee e competenze ma solo con tanta approssimazione.

Grazie della vostra disponibilità e a presto, magari in occasione del vostro prossimo libro.

Intervista realizzata da Gianfranco Salluzzo in esclusiva per I gufi narranti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.