Game Over – Crimes Against Reality – Thrash nei canoni. Pochi acuti.

Game Over – Crimes Against Reality

 

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Anno: 2016

Provenienza: Italia

Genere: thrash metal

Membri: Renato “Reno” Chiccoli – voce e basso; Luca “Ziro” Zironi – chitarra e voce; Alessandro “Sanso” Sansone – chitarra; Anthony “Vender” Dantone – batteria

Casa discografica: Scarlet Records

  1. What Lies Within…
  2. 33 Park Street
  3. Neon Maniacs
  4. With All That Is Left
  5. Astral Matter
  6. Fugue In D Minor(Allegro Ma Non Troppo)
  7. Just A Little Victory
  8. Gates Of Ishtar
  9. Crimes Against Reality
  10. Fix Your Brain

 

I Game Over sono molto probabilmente il gruppo thrash metal più amato in Italia. I quattro ferraresi iniziano nel 2008. Nel loro percorso hanno incontrato un solo cambio in formazione, quello del batterista Med che è stato sostituito da Anthony “Vender” Dantone, dopo l’uscita del primo disco For Humanity (2012). Crimes Against Reality è il loro terzo disco su lunga distanza,insieme ad un paio di split, un EP e un demo,questo a conferma della perseveranza e dell’unione di questi musicisti. Iniziaì a seguirli proprio agli albori della loro carriera, nel 2009, quando rilasciarono il primo demo Thrash Is Back!!! e l’EP Heavy Damage. Rimasi folgorato. Zombie Revenge, Tupa Tupa Or Die, One Night In Violence, Dawn Of The Dead, Heavy Damage, Science Addiction e la geniale ed inaspettata cover di You Spin Me Right Round dei Dead Or Alive mi conquistarono immediatamente. I pezzi in questione, tutti estremamente orecchiabili, mi colpivano, e mi colpiscono ancora, per la loro incisività e nonostante le ingenuità tipiche degli inizi, lasciavano intravedere una personalità forte, capace di sfuggire all’omologazione e creare un futuro roseo. Insomma, il futuro roseo per i Game Over è arrivato. For Humanity, Burst Into Quiet e Crimes Against Reality, hanno spianato la strada ai nostri per un susseguirsi di tournè in giro per il globo. Pur facenti parte del sottosuolo del metal estremo e tradizionalista, i Game Over sono diventati nel loro piccolo, un gruppo importante. Nonostante ammiri tantissimo la determinazione e la professionalità di questi bravi ragazzi, non ho molto apprezzato le loro ultime fatiche. Non quanto amaì scoprire Dawn Of The Dead per poi inserirla nei miei ascolti per una sessione di corsa sull’argine.Trovo principalmente che negli anni del salto la vena creativa si sia affievolita, cosa che ha portato il gruppo a scrivere pezzi, magari più professionali e costruiti,ma anche più classici, troppo classici. Il “già sentito” è ormai un rischio per tutti i musicisti di ogni genere e in questo secondo me i Game Over ci sono un po’ caduti. Un peccato, perché la loro apparente primigenia personalità è venuta a mancare. Pensare che Crimes Against Reality si apre piuttosto bene, con un breve ma interessante intro di chitarra arpeggiato all’inizio e distorto alla fine. What Lies Within… ricorda soprattutto i Metallica e un po’ i Testament, ma ha il pregio di risultare personale e sa’ toccare le corde giuste. Il suo scarso minutaggio è giustificato dalla sua natura introduttiva al pezzo successivo, 33 Park Street. Il pezzo in questione è tipico del genere, niente di innovativo. Rappresenta un tributo stereotipato alla vecchia scuola, ma i riff e i passaggi non comunicano niente di speciale. In mezzo sono stati inseriti anche dei vocalizzi filtrati, che a mio avviso rendono la canzone meno coinvolgente e poco aggressiva.

Neon Maniacs è una dichiarazione d’amore per gli anni 80 ed emergono in maniera evidente le direttive della scuola thrash metal europea. In una cosa i Game Over sono abili:trovarsi a metà strada tra le influenze americane e europee. Bisogna ammetterlo,il pezzo è ben suonato e orecchiabile, ma mi sembra così poco ispirato e già sentito, che non mi fa’ venire voglia di riascoltarlo. I nostri sono comunque molto fieri di Neon Maniacs, tanto che decidono di realizzare un video per promuoverla.

Con With All That Is Left il gruppo prova a cimentarsi nella non semplice esecuzione di una semi ballata, nello stile che rese i Metallica così facilmente riconoscibili. Devo dire che la prova vocale di “Reno” all’inizio merita. Complessivamente la prima parte arpeggiata è davvero ben eseguita, la fase finale però non raggiunge quell’intensità che meriterebbe. Il motivo principale? I riff dovrebbero essere più ispirati, riconoscibili e ricordabili. Anche Astral Matter è una canzone che onestamente dice poco e non mi coinvolge come fa’ Science Addiction.

Fugue In D Minor (Allegro Ma Non Troppo) vede i ferraresi tornare sui passi della vecchia N. F. H., che era un pezzo breve ma intenso e soprattutto aveva davvero un perché! In questo caso sicuramente viene fuori l’autoironia e la simpatia dei Game Over ma non riesco a percepirne il senso o la giustificazione. Non voglio imputare a questa traccia il motivo del giudizio finale perché è troppo breve e mi sembra anche stupido soffermarcisi troppo. Di Just A Little Victory mi rimane impressa la chitarra solista, davvero non male, anche se il resto non mi sembra particolarmente degno di nota.

Gates Of Ishtar è invece un bel pezzo! Senza ombra di dubbio, per quanto mi riguarda, dovrebbe essere questo il punto da cui i Game Over dovrebbero ripartire per approfondire adeguatamente il loro stile. E’ come se tutta la personalità, quasi del tutto sopita fino a questo punto, esplodesse! Questo permette ai nostri di ricordare gli Exodus, senza plagiare, proponendo quasi 5 minuti di thrash metal di ottima fattura.

La traccia che da’ il titolo al disco vede i ferraresi impegnarsi su lunghezze considerevoli.7 minuti e 28 secondi. Molto interessante l’idea di sfuggire per una volta ai canoni thrash, affidandosi ad una ritmica punk hardcore melodica! L’impegno dei musicisti è percepibile, ma ciò che manca all’immensa parte strumentale conclusiva di Crimes Against Reality sono dei riff di rilievo che rimangano in testa; un po’ il problema di tutto il disco. Fix Your Brain, decima e ultima canzone, conclude l’album come la partenza, cioè bene.La voce si modula alla maniera del mostro sacro Mustaine inserendo un’interpretazione vocale insolita e bizzarra, che secondo me colpisce positivamente. Per il resto si può dire che con semplicità Fix Your Brain fa’ il suo porco lavoro. Purtroppo non è abbastanza.

Concludendo,Crimes Against Reality mi ha colpito poco onestamente, a parte rari bei momenti. Ritornando all’inizio della recensione, i Game Over sono un gruppo osannato, con uno stuolo di ammiratori. Hanno dimostrato di aver compiuto passi importanti per la loro crescita professionale e la loro dedizione è innegabile. Parlando della loro musica e della sua qualità, valutando ciò che ho ascoltato, non mi trovo d’accordo con l’opinione comune, perciò il mio parere sarà sicuramente contro corrente. Io avrei insistito di più sull’originalità e sull’istintività degli esordi. Per ora comunque i risultati sembrano dare ragione alla direzione intrapresa dai Game Over.

 

Voto: 5

Zanini Marco

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