Fujiya & Miyagi – Artifical Sweeteners – Piccole pugnalate alla felicità.

Fujiya & Miyagi – Artificial Sweeteners

Anno: 2021

Paese di provenienza: UK

Genere: Synth pop/brit pop/ rock alternativo

Membri: David Best – chitarra e voce; Ste Lewis – sintetizzatori e voce; Ed Chivers – batteria

Casa discografica: autoprodotto

1. Flaws

2. Acid To My Alkaline

3. Rayleigh Scatterings

4. Artificial Sweeteners

5. Little Stabs At Happiness

6. Tetrahydrofolic Acid

7. Daggers

8. Vagaries Of Fashion

9. A Sea Ringed With Visions

Di una sola personalità non si vive. Potrebbe essere questo il mantra più adatto ai Fujiya & Miyagi, terzetto di Brighton che si muove agilmente tra un approccio sfacciatamente synth pop, le tinte dimesse dei Blur, fino a sconfinare in elaborazioni più sofisticate ed alternative. La prima (e bella) opera dei Fujiya & Miyagi appare nel 2017 con il titolo Transparent Things e da quel giorno le intromissioni elettroniche sono state sempre più presenti, perciò non c’è da stupirsi se la prima traccia di Artificial Sweeteners, Flaws, inizia come un gioco Arcade. Il tratto saliente dei ragazzi britannici è l’uso efficace e perpetuo di vivaci e caramellosi synth abbinato alla voce profonda e quasi sussurrata di David Best. La ricetta, davvero ben congegnata, prosegue mietendo vittime nella successiva Acid To My Alkaline, vero e proprio punto d’incontro tra generazioni di pop anglosassone, sicuramente Depeche Mode e i già citati Blur. Rayleigh Scatterings è l’opportunità per conoscere l’altro lato raggiunto dai Fujiya & Miyagi nelle ultime produzioni, cioè un ricorso al rock alternativo a tratti quasi psichedelico, il che già da un’idea di quanto siano sfaccettati questi tre. Tra le altre cose questa traccia rappresenta uno dei diversi pregevoli strumentali che accompagnano la discografia del gruppo da sempre. Per farne capire la poetica bellezza non resta altro che ascoltarla ed immergervisi completamente; magari torneranno in mente i sognanti Tangerine Dream o qualcosa di Alan Parsons Project.

Poi che ci siano soprattutto echi dei Dandy Warhols proprio in Artificial Sweeteners non sarà sufficiente a distogliere l’attenzione da momenti più catartici e riusciti come Little Stabs At Happiness; quando i Fujiya & Miyagi vanno oltre l’ordinario fanno sempre più bella figura. A conferma della moltitudine di influenze recepite dal trio, nel proseguo dell’album si incontrano le bellezze più disparate: un’altra strumentale elettronica, Tetrahydrofolic Acid, la sincopata Daggers e la interessante chiusura di A Sea Ringed With Visions. Perciò, cosa dire di più se non che se volete rimanere stupiti e ascoltare qualcosa di inaspettato andatevi a sentire i Fujiya & Miyagi!

Voto: 8

Zanini Marco

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