Franco Battiato – Sulle Corde Di Aries – Il volo verso la psichedelia.

Franco Battiato – Sulle Corde Di Aries

Anno: 1973

Paese di provenienza: Italia

Genere: rock psichedelico

Membri: Franco Battiato – voce, chitarra, VCS3, piano preparato; Gianni Mocchetti – chitarra, mandola e voce; Gianfranco D’Adda – percussioni; Marti Jane Robertson – violoncello; Gianni Bedori – sax tenore; Daniele Cavallanti – clarino e sax soprano; Gaetano Galli – oboe; Rosella Conz – soprano; Jutta Nienhaus – soprano; Orchestra di fiati del Conservatorio di Milano

Casa discografica: Bla Bla

  1. Sequenze E Frequenze
  2. Aries
  3. Aria Di Rivoluzione
  4. Da Oriente A Occidente

Nel giro di pochissimo tempo il genio di Battiato cresce a tal punto che anche la catalogazione progressive diventa restrittiva. Sulle Corde Di Aries infatti stabilisce l’inizio di un’indagine profonda nei territori più sperimentali ed eterei della psichedelia, che abbraccerà quasi tutto il resto degli anni ’70 di Franco Battiato musicista. Poche tracce, solo quattro, ma che con i loro minutaggi e la loro continuità vanno a rappresentare un nutrito fiume di suoni, in cui galleggiano poche parole, ma dove permane un’estasi musicale continua. Nei brevi testi proposti il musicista siculo prosegue, seppur da un altro versante, una critica sociale ricordando i trascorsi del padre camionista in Abissinia ai tempi del fascismo, condannando inoltre in generale la guerra e usandola per creare un parallelismo con l’ansia terroristica degli anni ’70. Tutto questo in uno dei pezzi più celebri del disco, Aria Di Rivoluzione, dove la linea vocale irrompe ispirata e volitiva nella narrazione riempita dai feedback.

Sequenze E Frequenze, che apre Sulle Corde Di Aries, è un’interminabile ma fantastica suite di sedici minuti che si origina da un crepitio luminoso di guizzi elettronici convogliati alla massima psichedelia in una sequenza reiterata di cerchi ipnotici sonori. Aries prosegue su questa falsariga ma celebra l’ingresso di un sax sognante ed esuberante che va a creare un’atmosfera festosa; Battisti un anno dopo con il superbo Anima Latina farà una cosa molto simile. Non si può che considerare questi come gli importanti segnali che le sonorità italiane siano rimaste sempre ben radicate in questo influsso sonoro di derivazione straniera, ma che i musicisti della penisola negli anni ’70 si sono impegnati a rendere unico. Da Oriente A Occidente chiude l’album in maniera sublime, con arpeggi esotici che si sovrappongono alle basi sintetizzate, dando vita ad un flusso musicale che fa’ viaggiare la mente ormai proiettata verso traiettorie cosmiche. Sulle Corde Di Aries visto come crescita delle due opere precedenti, con la massa specifica di Pollution e il tocco raffinato di Fetus. Un insieme perfetto che può accompagnare solo alla libidine.

Voto: 10

Zanini Marco

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