Film: LA FABBRICA DELLE MOGLI (1975) – Teresa Breviglieri

LA FABBRICA DELLE MOGLI (1975)

 

Titolo originale: The Stepford Wives

 

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

 

Anno: 1975

 

Durata 115 minuti

 

Rapporto: 1,85:1

 

Genere: Fantascienza, Thriller

 

Regia Bryan Forbes

 

Soggetto: Ira Levin (dall’omonimo romanzo)

 

Sceneggiatura: William Goldman

 

Produttore: Edgar J. Scherick

 

Produttore esecutivo: Gustave M. Berne, Roger M. Rothstein

 

Fotografia: Enrique Bravo, Owen Roizman

 

Montaggio: Timothy Gee

 

Musiche: Michael Small

 

Scenografia: Gene Callahan

 

Costumi: Andy Ciannella

 

Cast: Katharine Ross, Peter Masterson, Paula Prentiss, Nanette Newman,

Tina Louise, Carol Eve Rossen, Patrick O’Neal.

 

 

“La fabbrica delle mogli”, narra la storia di Joanna che lascia suo malgrado New York per seguire il marito Walter nella città di Stepford dove troverà un ambiente per lei troppo tranquillo ma dove suo marito si troverà benissimo e ben presto inizierà a riempire la loro casa di ospiti. Joanna che non nutre attrazione per quel luogo, farà amicizia con una donna di nome Bobbie che ha i suoi stessi pensieri. Un giorno, Joanna deciderà di lasciare Stepford ma quando sta per partire, scopre che la sua ribelle amica, improvvisamente è diventata una perfetta massaia. Cosicché, comprende che in quella cittadina tanto particolare quando abitudinaria, si nasconde qualcosa di terribile e lei ha tutte le intenzioni di scoprire cosa succede.

 

Tratto dall’omonimo romanzo di Ira Levin, il film in questione tratta un argomento molto sfruttato, quello delle macchine a sembianze umane anche se in questa storia sono umani modificati. Peraltro, vi voglio ricordare l’ottimo remake (La donna perfetta, anno 2004) interpretato da Nicole Kidman e Matthew Broderick che personalmente ho apprezzato molto.

 

“La fabbrica delle mogli” di certo non coinvolge completamente nella prima parte e a tratti risulta un tantino pesante ma andando avanti con la visione, diventa sempre più inquietante fino ad arrivare al bellissimo e pauroso finale.

 

A mio parere, rimane comunque una buona trasposizione del romanzo da cui è tratto e non può di certo mancare ad un cinefilo “incallito” quale sono io.

Considero questa pellicola un cult da non perdere anche se in alcune parti si dilunga un po’ troppo sulle descrizioni della vita della cittadina di Stepford ma sicuramente i toni sono più drammatici rispetto al remake con la Kidman.

 

A mio parere, si merita un bell’8 pieno. Voi cosa ne pensate?

Teresa Breviglieri

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