Emily Jane White – Immanent Fire – Destinati ad ardere.

Emily Jane White – Immanent Fire

Immanent Fire

Anno: 2019

Paese di provenienza: USA

Genere: folk

Membri: Emily Jane White

Casa discografica: Talitres

  1. Surrender
  2. Drowned
  3. Infernal
  4. Washed Away
  5. Metamorphosis
  6. Dew
  7. Shroud
  8. Entity
  9. Light
  10. The Gates At The End

Sono legato alla musica suggestiva di Emily Jane White da quel giorno in cui sentii They Moved In Shadow All Together in sottofondo da Alphaville. L’acquisto diventò scontato e una volta a casa la scoperta della sua discografia fu inevitabile. La cantautrice californiana infatti sforna dischi dal 2007 e Immanent Fire è la sesta uscita. Si può dire che con lei mi si sono aperte le porte del neo folk perchè immediatamente dopo scoprii Agnes Obel e Chelsea Wolfe; quest’ultima più vicina alle contaminazioni rock e estreme, ma sempre legata ad atmosfere malinconiche, scure ed evocative. Una cosa è certa, folk e musiciste è un binomio che funziona alla grande. Emily, che è fortemente attratta dalle tematiche più scomode e di cui la gente di solito non vuole parlare, sa anche ritagliarsi uno spazio tutto suo nel panorama. Nel precedente They Moved In Shadow All Together ad esempio il brano The Black Dove prendeva le difese della comunità afroamericana ispirandosi al movimento Black Lives Matter, nato per protestare contro gli attacchi razzisti. Questo va ad impreziosire un album che, al di là delle tematiche, è semplicemente meraviglioso.

Si può dire che Immanent Fire sia un crescendo, che parte dalle convincenti Surrender, e Drowned, per acquisire sempre più intensità dalla bellissima Infernal in poi. Si prosegue con i raffinatissimi fraseggi di Washed Away, il cui ritornello rimane subito impresso per la graziosa voce della White e per i drammatici archi che la accompagnano.

Altro momento imperdibile di Immanent Fire sono le atmosfere magiche di Shroud, incastonate tra le soavi Metamorphosis e Dew. Entity, Light e the Gates At The End chiudono il disco con la solita classe ma forse senza lasciare il segno come They Moved In Shadow All Together. Complessivamente Immanent Fire è quindi un buon disco, capace di regalare ancora emozioni forti all’ascoltatore, ma che non riesce a mantenere per tutta la sua durata la stessa tensione del disco precedente. Sicuramente merita l’ascolto!

Voto: 7

Zanini Marco

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