Elli de Mon – Countin’ The Blues – Queens Of The 20’s – Blu spirito blues.

Elli de Mon – Countin’ The Blues – Queens Of The 20’s

Anno: 2021

Paese di provenienza: Italia

Genere: rock alternativo, blues

Membri: Elli De Mon – chitarra, organo, sitar, dilruba, batteria e voce

Casa discografica: Area Pirata

1. Prove It On Me Blues

2. Blue Spirit Blues

3. Downhearted Blues

4. Shave Me Dry

5. Dope Head Blues

6. Freight Train

7. Wayward Girl Blues

8. When The Levee Breaks

9. Trouble In Mind

In principio è quel suono di chitarra “zanzaroso”, al cento per cento Mississipi, a prenderti scivolando nelle vene sotto di forma brividi elettrici. Tutto ciò che Elli de Mon fa’ da sola riempie incredibilmente il suono, compresi i campanelli legati intorno alle gambe che sibilano mentre la grancassa viene colpita.

Vedete, quando si scomoda un tipo di musica ormai vecchissimo è molto facile scadere nel banale, ma la capacità e la voglia di questa musicista vicentina di avvicinare il blues più tradizionale a sensazioni altre sono presso chè uniche, e ciò le da’ di diritto il ruolo di punto di riferimento nell’underground attuale. La sua produzione ne è una testimonianza inconfutabile e per quanto riguarda questo Countin’ The Blues – Queens Of The 20’s è sufficiente la tripletta iniziale per venire a conoscenza del fatto che Elli de Mon forse ha ancora più sorprese del solito. Si passa dal blues di Prove It On Me Blues, alla paludosa litania di Blue Spirit Blues che sembra quasi scomodare Chelsea Wolfe e compagnia, per arrivare alle note gravi di Downhearted Blues, minacciosa e severa, degna della colonna sonora di Dal Tramonto All’Alba. Per non parlare dei sentori ipnotici di Dope Head Blues, momento veramente scintillante dell’album, che anticipando le delicatezze di Freight Train, vera ninna nanna blues, e le atmosfere quasi hippy di Wayward Girl Blues, inquadrano la varietà stilistica della scaletta.

La chiusura di Countin’ The Blues – Queens Of The 20’s sembra definire un percorso discendente che raggiunge rilassatissime atmosfere da salotto come si può sentire in Trouble In Mind, brano che non sfigurerebbe nemmeno in Pulp Fiction. A riprova della forza immaginativa di questa artista c’è proprio la capacità di inserirsi in un immaginario non solo musicale ma anche cinematografico, grazie ad una scrittura efficace, intimista e che non teme spaziare.

Voto: 8

Zanini Marco

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