Come diventare un malato di mente – Jose Luis Pio Abreu

Come diventare un malato di mente – Jose Luis Pio Abreu

mente

 

Non diventate matti!

 

Se la vita vi sembra piatta e monotona, o se al contrario vi risulta complicata e incomprensibile, se avete problemi di soldi e vi piacerebbe percepire una piccola pensione, se cercate un’uscita di sicurezza per svignarvela e fare un bel gesto con l’avambraccio al mondo intero, o se avete semplicemente bisogno di qualcuno che vi ascolti senza giudicarvi e contraddirvi, una soluzione c’è, non diventate matti per cercarla. O meglio, diventatelo.
Infatti, dopo migliaia di anni di storia e di preistoria in cui l’uomo vive attanagliato dai problemi, ad uno psichiatra è venuto un lampo di genio.
Ha pensato bene di capovolgere gli assunti della scienza medica, proponendo ai sani di ammalarsi. Vista la sua specializzazione, ovviamente si parla di malattie mentali.
Come l’uomo, che da quando calca il suolo di questo bislacco pianeta non fa altro che cercare la felicità, provando effimeri momenti di ebbrezza e cocenti delusioni, così i medici della testa di ogni epoca e latitudine le hanno provate tutte per guarire i loro pazienti. Non c’è ipotesi che non sia stata presa in considerazione, non c’è tecnica che non sia stata sperimentata: dagli esorcismi agli elettroshock, dalle novene di preghiera all’insulinoterapia, fino alla moderna terapia mediante gocce dal sapore fruttato e compresse allegramente colorate. Tutto questo per ottenere dei risultati parziali, incerti e di rado duraturi.
Ma è una lotta persa in partenza, perché i pazienti psichiatrici dimostrano una fantasia e un’abilità senza pari nell’escogitare sempre nuove malattie e nel rimescolare i sintomi nel caleidoscopio della loro mente, con gran gioia degli strizzacervelli di tutto il mondo, e spesso anche del loro portafoglio.
José Luís Pio Abreu (si tratta di un medico solo, non di un’équipe), psichiatra, psicoterapeuta e con questo libro anche benefattore dell’umanità, ci guida passo dopo passo, capitolo dopo capitolo nella difficile arte di diventare malati di mente. Depressione, paranoia, fobia, ipocondria, disturbo ossessivo-compulsivo, psicosi maniaco-depressiva, senza dimenticare la cara vecchia schizofrenia, ogni patologia con le sue varianti viene analizzata in dettaglio, e soprattutto viene spiegato come farsela venire, o come migliorarla se la nostra buona sorte ci ha voluto già affetti da qualcuno di questi malanni.
I vantaggi, come già detto, sono enormi, e potrete trovare voi stessi nuove applicazioni di questo rivoluzionario metodo.
In realtà il libro è maledettamente serio. L’autore, sano di mente, gioca un po’ con sintomi e malattie, ma al solo scopo di aiutarci a esorcizzarle. Se ad una scorsa frettolosa può apparire un “manuale per diventare matti”, l’ultimo capitolo, “come non essere malati di mente”, dissolve questi dubbi.
Ma Abreu non pretende di risolvere l’annoso problema su cosa sia la normalità e cosa la follia. Non dice “matto è bello”, né vuole farci allineare tutti quanti sulla falsariga di un’ipotetica normalità. Ma trovo precisa ed essenziale la sua definizione di malattia mentale, che al di là delle classificazioni tradizionali in termini di patologia o di devianza da un ipotetico comportamento medio, lui preferisce indicare come la cristallizzazione delle azioni e del pensiero di un individuo, che per un qualche motivo più forte di lui si sente costretto a rispondere agli stimoli esterni sempre allo stesso modo.
Così fanno quelle macchinette a batteria che vendono alle fiere, che di fronte ad un ostacolo lo urtano, si rovesciano sottosopra, e non appena ritrovano l’equilibrio imperterrite vi cozzano di nuovo.
Una cosa terribile, ne converrà chiunque sia almeno un po’ sano di mente. O un po’ malato.
Alla fine del libro non si trovano descrizioni di farmaci miracolosi né facili ricette per stare bene. E già questo è un indice di serietà.
L’autore, piuttosto, pone un accento particolare su qualità come l’accettazione dei propri limiti, la temperanza e soprattutto l’onestà verso se stessi e verso gli altri, indicandole come terapeutiche di per sé. Poi, ovviamente, non vanno demonizzate nemmeno le pillole, che vanno però prese “cum grano salis”, come dicevano i latini, o, per chi lo preferisce, con un po’ di zucchero, come diceva Mary Poppins.
Dopo Il sistema del dottor Catrame e del professor Piuma di Edgar Allan Poe, ecco un altro testo che non potrà mancare nei vostri scaffali.

José Luís Pio Abreu, Come diventare un malato di mente, ed. Voland

Francesco Gizdic
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