Chet Williamson Corridoi di Sangue Recensione di Matteo Melis

Recensione Chet Williamson : Corridoi di Sangue

 

Corridoi di sangue Ci troviamo negli infiniti meandri della Metropolitana di New York City, in un ambiente chiuso, cupo, buio non tanto dal punto di vista della luminosità quanto della psiche umana. In esso confluiscono fiumane di disperati, che per le ragioni più svariate vanno ad autoseppellirsi laggiù, come in una sorta di immenso camposanto, tant’è vero che vengono soprannominati zombie. “Gli zombie” si  arrangiano per sopravvivere come meglio possono, tra cibo recuperato dalla spazzatura, furti, omicidi ecc… ecc….

Le vicende che più hanno risalto nel corso della narrazione sono due: quella di Jesse Gordon e della sua nemesi, il poliziotto Bob Montcalm.

Il primo ha avuto l’intera sua famiglia (moglie ed una bimba) sterminata da una banda di malviventi, frustrati per non aver potuto racimolare del denaro dal loro atto criminoso.

La perdita della famiglia lo fa scegliere di discendere negli “inferi” diventando uno zombie, per quanto atipico perché rispetto agli altri  si lava spesso e  mangia bene.$

Il secondo si è innamorato e sposa una donna “zombie” con gravi problemi di tossicodipendenza.

Il marito non esiterà a sporcarsi le mani pur di migliorare l’esistenza dell’amata.

A tirare le fila di tutto una figura misteriosa ed inquietante vestita di bianco, di nome Enoch. Personaggio che rimane per la maggior parte del tempo dietro le quinte, ma molto importante per i disagiati che lo venerano come una divinità e gli fanno delle “offerte”.

Ho provato sentimenti contrastanti nei confronti di questo romanzo, una volta terminato, ma anche prima a dire il vero. I personaggi vivono vite dure, disperate, tragiche, con ben poco spazio per la speranza e la redenzione; leggendo, mi è venuto in mente il film Sleepers di Barry Levinson, tratto dal romanzo autobiografico dell’italo-americano Lorenzo Carcaterra, storia che colpisce allo stomaco e che ho amato molto.

Il romanzo Corridoi di sangue  mi è parso per quanto riguarda la prima parte molto ma molto dispersivo e noioso per la maggior parte del tempo: sembra quasi di leggere una raccolta di racconti autoconclusivi e non si comprende bene dove si vada a parare; oltretutto, la soluzione finale del mistero di Enoch (individuo che segnerà profondamente l’esistenza di Jesse) presenta qualcosa di forzato, superfluo, che si sarebbe potuto benissimo evitare o, non so come spiegare meglio, elaborare diversamente, in quanto trovo che non si integri bene nel contesto, ma che dia solo un tocco di colore in più, per quanto senz’altro intrigante. Non mi sento quindi di dar consigli sulla lettura di Corridoi di sangue, che a me ha deluso ma che a qualcun altro potrebbe piacere

Gusti son gusti.

Matteo Melis

Chet Williamson (nato il 19 giugno 1948) è l’autore di quasi 20 libri ed oltre 100 racconti pubblicati su Esquire, The New Yorker, Playboy e molte altre riviste e antologie.

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