Berna e la fontana del Mangiatore di bambini

Berna e la fontana del Mangiatore di bambini

Berna come tutti sanno è la capitale della Svizzera elvetica. Città ricca d’arte, ma anche di curiosità, e proprio di una di queste curiosità parleremo oggi.

Nel centro storico della città più precisamente nella Kornhausplatz possiamo ammirare in tutto il suo inquietante splendore la fontana del “kindlifresser” ossia: “Il mangiatore di bambini”.

Quest’opera prese il posto tra il 1545 e il 1546 (tempo di costruzione) ad una fontana di struttura lignea e di origine quattrocentesca. L’autore della kindlifresser è Hans Gieng, artista che passò gran parte della sua vita a Friburgo pur non prendendone cittadinanza.

Questa fontana è molto appariscente, sia per le imponenti dimensioni, che per i colori ed il soggetto: un mangiatore di bambini non è comune per le fontane, dove di solito si trovano puttini angelici.

Di certo è una delle fontane più antiche di Berna, essendo una fontana misteriosa cerchiamo di analizzarla:

Ha la base ottogonale e sicuramente non a caso: nelle chiese cristiane, la fonte battesimale era ottagonale, perché l’otto se lo ruotiamo di 90° è il segno dell’infinito, quindi della vita eterna.

Il battesimo è un rito fondamentale per il cristiano ed è indissolubilmente legato all’acqua.

A sua volta, l’acqua nel mondo pagano è associata alla fertilità, rientra nel culto della Grande Madre dea legata a Venere, che in astronomia è un pianeta che compie il suo ciclo di fase in otto (il numero ritorna) giorni terrestri.

Tornando ancora brevemente al valore dell’ottagono con la religione, dice S. Ambrogio:

“Era giusto che l’aula del Sacro Battistero avesse otto lati perché ai popoli venne concessa la vera salvezza solo all’alba dell’ottavo giorno, quando Cristo risorse dalla morte.” Alla luce di questo è da valutare se la figurta della fontana sia poi davvero così mostruosa.

La fontana del Mangiatore di bambini rappresenta in linea teorica, perché non ci sono notizie certe, un orco, che poggia su un capitello di stile corinzio, in procinto di ingurgitare un bambino nudo. Al suo fianco tiene un sacco dal quale altri bambini, ugualmente svestiti, fanno capolino, destinati a subire la stessa sorte. Ma, dietro l’orco c’è un bimbo vestito che presumibilmente si salverà.
Alla base della colonna che sorge al centro della fontana, Hans Gieng ha scolpito decorandone il fregio degli orsi bruni in assetto di guerra, l’animale non è stato scelto a caso in quanto l’orso è il sinbolo della citta di Berna.
La colonna che termina come si è detto con un capitello corinzio su cui poggia l’affamato mangiatore di bambini, è scanalata e dipinta con alternanza di nero e oro, decorata con numerose ghirlande. Ma altre presenze scultoree inquietanti sono presenti: sul capitello è interessante notare la presenza di due teste di caprone, animale che spesso, e tanto più all’epoca, viene e veniva associato a Satana nell’iconografia classico religiosa.

I quattro punti dai quali fuoriesce l’acqua sono costituiti da teste leonine (da notare che quattro è la metà di otto…)

Nessuno ancor oggi sa chi sia il mangiatore di bambini, e diverse ipotesi sono state fatte attorno a questa figura.

Si parla di Crono/Urano che il mito vuole mangiasse i suoi figli per evitare di esser spodestato da uno di loro. La teoria avrebbe senso in quanto come detto alle spalle dell’ Orco c’è un bimbo che dovrebbe riuscire a scappare, e potrebbe rappresentare Giove/Zeus che sarà l’unico a non finir mangiato.

Un’altra teoria decisamente meno innocua (del resto Crono e Zeus sono figure mitologiche) vuole che il mangiatore di bambini sia un ebreo. Tale tesi (che noi non ci sentiamo di appoggiare) trova le sue dubbie motivazioni nella tristemente nota “Accusa del sangue”, ossia la diceria secondo cui gli israeliti fossero soliti praticare sacrifici rituali.

Chi vuole consolidare la sua tesi sostiene che il colore originario della giacca del mangiatore di bambini, prima dei vari restauri che si sono susseguiti nel tempo, fosse stato il giallo, colore che già dal medioevo veniva associato agli ebrei, ma anche ai traditori (aggiungiamo noi), se guardardiamo infatti il dipinto di Giotto ad Assisi, dove Giuda bacia il Cristo, il mantello dell’apostolo NON a caso è giallo.

Sempre i sostenitori della suddetta tesi puntano a far notare che sulla testa del mangiatore di bambini è posato un copricapo conico che potrebbe ricordare quello imposto in Germania agli ebrei.

La verità non la sa nessuno.

Non ci sono testimonianze o spiegazioni sicure attorno al significato della fontana.

Molto più probabilmente trovandosi questa, all’epoca, nei pressi della fossa degli orsi, era stata costruita con il compito di tener lontani i bambini da quella zona.

Contro le loro aspettative, nei secoli, la fontana da spauracchio è divenuta attrattiva per grandi e piccini, che ora (i tempi cambiano) dal basso sbeffeggiano l’affamato e mostruoso mangiatore, senza alcuna paura.

 

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