Racconto: Anche gli insetti leggono

Racconto: Anche gli insetti leggono

Grossi alberi punteggiavano la radura, che dolcemente scendeva verso lo specchio d’acqua. Un microcosmo dove il ronzio si mescolava al brulichio incessante ed allo zampettare alacre degli insetti. Nuvole nere e gonfie di acqua, si accavallavano e, come un sipario, si chiudevano velocemente oscurando il cielo. Grosse gocce precipitavano al suolo schiantandosi. La coccinella muoveva leggermente le ali rosse punteggiate di nero, mentre si riparava sotto una foglia di ciliegio, e incassava la testa sotto il torace scuro. Una velocissima e fiammante libellula rossa arrestò il suo volo e si librò in aria muovendo le quattro ali indipendenti, quindi girando la testa a destra e a sinistra, vide la coccinella e la raggiunse sul ramo sotto la grossa foglia. << Appena in tempo, sta arrivando un temporale con i fiocchi.>>

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Libellula rossa

<<Qui siamo al riparo>> disse la coccinella mentre guardava incuriosita una zanzara in volo.

<< Noi abbiamo un forte esoscheletro e bassa massa corporea>>spiegò un’altra zanzara vicino <<riusciamo a non farci travolgere dalla goccia d’acqua molto più grande di noi. Usiamo la tecnica di accompagnare la goccia nella sua caduta, e poi sfruttiamo i peli idrorepellenti, che ci ricoprono, per uscire dalla goccia e volare via.>>

 

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Zanzara

 

Era un via vai concitato tra insetti che si incrociavano veloci, mentre la natura seguiva il suo corso inevitabile di eventi. Sui vari rami gli insetti guardavano, tranquilli e annoiati, la radura in fermento.

<<Le formiche non mollano mai, sempre in movimento ed instancabili>> osservò con invidia la farfalla. <<Come le api d’altronde, una bottinatrice arriva a visitare anche 10000 fiori al giorno.>> rincarò lo stecco. (1)

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Ape

<<Sempre a lavorare, per tutta la vita, giorno dopo giorno fino alla morte. Reclamo il mio diritto a rifiutare questa logica. La vita è lavoro, ma non solo>> sentenziò la libellula con voce ferma e decisa.

<< In attesa che smetta di piovere un buon libro mi farà compagnia >> disse la coccinella cercando di spezzare la sottile tensione che si era venuta a creare, e guardando la libellula perplessa le indicò con uno sguardo la cavità dell’albero <<Se vuoi puoi servirti, lì troverai sicuramente qualcosa che potrebbe interessarti>> Dopo un attimo di smarrimento la libellula prese un libro e incominciò a sfogliarlo, subito imitata dallo stecco vicino a lui. Per quanto potesse sembrare strano un leggero sorriso apparve sulla bocca della coccinella prontamente dissimulato. (8)

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Insetto stecco

Il tempo scorreva lentamente, scandito dal ritmo della natura. La pioggia rallentò d’intensità fino a cessare del tutto. Il cielo ancora coperto aumentò l’oscurità della sera mentre alcune lucciole si illuminarono e il frinire delle cicale accompagnava le attività della radura. Mentre uno scarabeo stercorario spingeva una enorme pallina con le zampe posteriori, la coccinella notò che si muoveva con difficoltà come se non riuscisse a trovare la direzione giusta.

 

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Scarabeo stercorario

Muovendo le ali posteriori membranose si avvicinò allo scarabeo. << Hai qualche problema?>>

<<Quando c’è poca luce faccio fatica a trovare la strada di casa>> rispose lo scarabeo.

<<Fermati un attimo e cerca di orientarti>> consigliò la coccinella. Nel frattempo le nuvole incominciarono ad aprirsi rivelando il cielo stellato. Lo scarabeo alzò lo sguardo, e per un attimo gli occhi composti rifletterono la luce lunare, quindi fece una strana danza sulla pallina e velocemente si rimise in cammino seguendo una linea retta. La coccinella guardò stupita lo scarabeo che si allontanava, e quando i loro sguardi s’incrociarono, mosse le antenne come per salutarlo. <<Non capisco come abbia fatto a ritrovare la direzione di casa così all’improvviso.>>

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Scarabeo stercorario

<<Si orienta utilizzando la luce emessa dalla via lattea , e quando ci sono le serate nuvolose perde la direzione>> spiegò la libellula << è un lavoratore instancabile, fortissimo, e utile perché pulisce la radura dagli escrementi degli altri, ed emette una secrezione che in pratica pulisce le sue zampe e che li rende animali pulitissimi.>>

<<Ho saputo che non molto lontano da qui ci sono decine di libri abbandonati>> continuò la libellula <<Credi che si possano prendere e portare qui nella radura?>> chiese speranzosa la coccinella

<<Sono parecchi giorni che li hanno abbandonati, basta andarli a prendere e portarli qui>> chiosò la libellula

<<Questo però è un bel problema e non di facile soluzione. Ci devo pensare, andrò a dormire e spero che la notte mi porti consiglio>> concluse la coccinella e muovendo le ali volò sull’albero.

Il tepore della mattina dopo accompagnava le attività degli insetti. La pianta di rafano era il posto preferito dalla coccinella, dove passava gran parte della giornata, poi di solito volava di pianta in pianta alla ricerca dei parassiti dei quali era molto ghiotta.

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Coccinella

La libellula, dopo la caccia agli insetti dello stagno, svolazzava pigramente sulla radura. Una zanzara femmina con il suo carico di sangue accudiva i suoi piccoli, e la bella farfalla con le ali azzurre si riposava dopo un lunghissimo viaggio di centinaia di chilometri sospinta dal vento.

 

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Farfalla azzurra

Nel frattempo le formiche operaie continuavano incessantemente a trasportare il cibo, mentre le formiche soldato difendevano i nidi. Le api volavano ininterrottamente di fiore in fiore. Sul ramo in alto, all’improvviso, un rumore di fronde che cadevano segnalavano una presenza. Un’aquila immobile, con lo sguardo attento, scrutava lo stagno, quindi dispiegando le ali riprese a volare alta nel cielo.

<<Hanno trovato su uno degli ultimi alberi in fondo alla foresta resti di un insetto>> disse la farfalla << e sembra che gli indizi conducano alla femmina>>

<<E chi sarebbe la colpevole?>> chiese la coccinella.

<<La mantide religiosa>> rispose ammiccando la farfalla.

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Mantide religiosa

<<Ci avrei scommesso>> rincarò la coccinella, scatenando un’ilarità contagiosa.

Nel frattempo, ai piedi dell’albero, passava lo scarabeo con l’ennesima pallina. La coccinella scese planando ed affiancandolo mormorò qualcosa sottovoce, quindi lo scarabeo riprese il suo cammino. <<Certo che quei libri che mi accennavi ieri starebbero bene in questa radura, ci sarebbe da leggere per tutti>> disse la coccinella.

<<Basta andarli a prendere>> rispose la libellula.

<<Io potrei anche leggere la notte>> disse la lucciola.

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Lucciola

<<Anche a me piacerebbe leggere alla fine della giornata>> aggiunse una farfalla con la spirotromba ancora inzaccherata di nettare. Nella radura ormai in ombra due cimici zampettavano tranquille, quando ad un tratto due masse scure ed imponenti si trovarono sul loro percorso.

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Cimice

<<Buona serata>> disse con voce raschiante il grosso insetto scuro.

<<Buona serata a voi>> rispose con un filo di voce la cimice. Quando i due energumeni furono passati la cimice disse sottovoce al suo compare.<<A me le blatte non piacciono>>

<<Non devi fare di tutta un’erba un fascio>> rispose l’altra << non tutte sono attaccabrighe>>

insetti
Blatta

 

<<Tu fai come credi, a me non piacciono e basta, e spero di non avere mai delle grane con loro, sono anche grosse>> concluse la cimice aumentando la velocità ed allontanandosi in fretta . Ad un tratto nella radura si sentì come un rumore di tuono propagarsi con velocità. Sull’albero la coccinella con lo sguardo attento scrutava in lontananza presagendo cosa stesse accadendo. <<Scommetto che sai cosa è tutto questo frastuono>> affermò sicuro la libellula.

<<Credo di sapere>> rispose strizzando l’occhio la coccinella. All’improvviso un silenzio totale scese nella radura e dietro il polverone, che incominciava a diradarsi, apparvero delle ombre. Pochi attimi e cinque enormi figure aspettavano immobili. La coccinella scese in volo dall’albero e si affiancò agli scarabei. <<Vi stavo aspettando>> disse contenta.

<< Ho portato tre miei fratelli più mio cugino “Rinoceronte” che ti assicuro ci darà una mano, anzi due zampe non indifferenti.>>

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Scarabeo rinoceronte

<<Ottimo, allora il lavoro consiste nel portare tutti i libri che ci sono in fondo al bosco qui nella radura, so che non sarà una passeggiata, ma noi tutti vi saremo riconoscenti per sempre>>

<< Tranquilli incominciamo subito e andremo avanti tutta la notte, se occorre, finché non abbiamo finito. Vero ragazzi?>>

<< Finché non abbiamo finito>> fecero da eco i ragazzi.

<<Si parte allora>> E di buona lena i nostri eroi incominciarono ad andare avanti ed indietro, lavorando tutta la notte.

Era ancora buio, ma l’alba si avvicinava, quando l’ultimo libro venne scaricato nella radura. La coccinella catalogava minuziosamente, mentre gli altri aiutavano a riporre i libri nelle cavità degli alberi. Alla fine tutti gli insetti fecero grandi feste agli scarabei sudati ed esausti ma sorridenti, che si allontanarono in fila indiana cantando soddisfatti, mentre la coccinella guardava le stelle che ancora non erano andate a dormire, ed una di esse per un attimo parve spegnersi per poi accendersi di nuovo, come se volesse sorridere o salutare. O entrambe le cose.

 

Alberto Zanini (I gufi narranti)

Appendice

Le immagini son tratte dal web, per qualunque problema relativo al copywrite sarà sufficiente contattarci e citeremo l’autore della foto che ringraziamo in anticipo.

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