Analisi : Demian – Hermann Hesse di Eloisa Ticozzi

 

Demian è un romanzo di formazione scritto da Hermann Hesse, pubblicato nella prima volta nel 1919 a Berlino, durante la prima guerra mondiale sotto lo pseudonimo di Emil Sinclair.

Si tratta di un romanzo classico che riprende le tematiche del nichilismo, ma senza abbandonare del tutto l’idea dell’Assoluto; infatti nel libro si impongono nuove correnti, ad esempio i Cainiti e culti misterici pre-Cristiani. Si potrebbe intendere questo libro come nichilista in quanto la tradizione cristiana intesa in termini e in dogmi classici, viene scardinata.

Il libro tratta dell’amicizia fra Emil Sinclair, l’io narrante del libro, e Demian.

Quest ultimo viene mostrato come il salvatore del protagonista, colui che lo libererà dal giogo di un altro ragazzino che lo importuna; Demian è di qualche anno più grande, sembra molto più maturo, più saggio e più perspicace rispetto alla sua età anagrafica.

Il nome Demian, allude al daimon socratico, la voce dentro di sé che realizza la personalità e l’individualità rispetto alla massa, al gregge; l’incontro da parte di Emil con Demian, coincide con l’inizio della pre- adolescenza e successivamente l’adolescenza. I due si perderanno di vista per poi ricontrarsi verso la fine della pubertà.

Hesse riprende una lunga traduzione misterica, come in Narciso e Boccadoro, dove vengono illustrate le due vie per giungere a Dio, la via della mano destra e la via della mano sinistra. “L’asceta” che raggiunge Dio tramite l’espiazione con la spiritualità e la persona “terrena” che giunge all’Assoluto tramite l’esperienza.

Demian parla a Emil del segno di Caino, un segno che non solo distingue l’eletto dalla massa, ma che indica una superiorità spirituale, una forza che può realizzare ogni desiderio in azione, una sorta di fascinazione, di magia superiore.

Eva, la madre di Demian, è per Emil la donna prima nata dalle coste di Adamo che indica la fonte primigenia di ogni cosa, la terra- madre che lo avvolge con amore metaforico, un segno tangibile ermafrodita dentro il quale la donna e l’uomo si toccano e si uniscono.

C’è un altro protagonista simile a Demian, Pistorius, un organista che parla a Emil di Abraxas, presso il quale il bene e il male si uniscono e si completano; inoltre la fonte da cui attingere la forza non è solo il bene, la famiglia, gli affetti protettivi e amorevoli, ma anche la perdizione, il sesso, perfino l’omicidio che porta la fine di tutto. La vita porta alla morte e viceversa, tutto è un ciclo lungimirante di ciò che è perpetuo.

Il segreto è unire le due polarità, il maschile e il femminile, il bene e il male; non bisogna rinnegare il male,

ma anzi immetterlo nella personalità e contemplarlo. Hesse fa propri gli insegnamenti della psicoanalisi, in particolare di Jung in cui tutte le parti della personalità devono essere unite congiunte dentro sé per portare alla completezza.

Demian rappresenta la guida tramite il quale il protagonista potrà sviluppare la personalità e crescere diventando adulto e dove l’uccello potrà uscire dall’uovo, romperlo e continuare a vivere, nella sua pienezza e intensità.

Eloisa Ticozzi

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