Recensione: Il peso dell’assenza – Gianluigi Bodi – Les Flaneurs edizioni
Il romanzo Gianluigi Bodi: Il peso dell’assenza è una storia che tocca il cuore e che ti tiene con il fiato sospeso, per condurti ad un finale inaspettato e commovente.
Una scrittura fluida e diretta e con dei protagonisti ai quali è impossibile non affezionarsi.
Un libro che spiazza, e colpisce nel profondo dell’anima.
Vivremo la quotidianità del protagonista tornato a Venezia, ma è una quotidianità strana e misteriosa, al punto che sembra di trovarsi in un romanzo distopico.
Strani fatti avvengono, ma son così strani che il lettore è portato a chiedersi effettivamente, se dietro a questi fatti, ci sia qualcosa di più del fatto in sé.
Inquietante una figura, chiaro omaggio a Pennywise di Stephen King, che pare perseguitare il protagonista, e la cui presenza è sempre presagio di catastrofe.
Un viaggio tra il conscio e l’inconscio, e l’assenza di chi è andato e di chi a sua insaputa se ne sta andando.
Un libro originale e a mio parere unico nel suo genere, che denota un’abilità di scrittura non comuni, trattandosi di un romanzo d’esordio.
Venezia è un ambientazione non facile, ma Gianluigi Bodi riesce con originalità a trasmettere le emozioni che la città comunica al lettore che per un po’ diventa quasi personaggio presente nel contorno della storia, che come una comparsa si ritrova a passeggiare per i calli.
Uno spaccato di vita, un viaggio nel passato e non solo, ma anche nelle pieghe della mente e della memoria del protagonista e di chi gli gira attorno.
Una storia che si legge tutta d’un fiato, perché mentre la si scopre, si intuisce che c’è qualcosa di strano, che l’autore non ce la racconta giusta, e la curiosità di vedere che mistero di nasconde dietro agli strani avvenimenti, spinge a voltare pagina senza poter posare il libro.
Il finale è un pugno nello stomaco, che definire qualcosa che non ti aspetti è troppo poco, perché non solo non te lo aspetti, ma non avresti mai voluto, del resto, quando ci si affeziona ai personaggi è normale reagire così.
Un libro da leggere, su cui riflettere e che a conti fatti è un fantastico inno alla vita.
Sandra Pauletto