INTERVISTA A MATTEO CORVINO – BERITH L’ALLEANZA – ALTREVOCI

INTERVISTA A MATTEO CORVINO – BERITH L’ALLEANZA – ALTREVOCI EDIZIONI.

Abbiamo da poco recensito “Berith, l’alleanza”, scritto da Matteo Corvino, edito da Altrevoci Edizioni e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore. Buongiorno, grazie essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

 

  • Come ti poni nei confronti della fede?

È una questione troppo personale e troppo complessa, preferisco darti la mia opinione sulla religione. Non sono d’accordo con chi liquida la religione come un mero retaggio del passato di cui possiamo tranquillamente fare a meno; trovo invece che sia un argomento su cui abbia molto senso interrogarsi, e che comprendere una religione richieda una notevole apertura mentale, e una certa cultura. Ritengo anche che eliminando dalle nostre vite la religione, intesa come elaborata forma di spiritualità, generiamo un vuoto che non siamo veramente in grado di colmare, lasciamo spazio a un materialismo che non sappiamo gestire. Quindi, le religioni mi interessano molto, soprattutto gli aspetti sincretici, le similitudini e le connessioni.

  • Come hai vissuto il tuo lasciare la terra natia per trasferirti stabilmente altrove?

Direi serenamente, non si è trattato di un vero e proprio espatrio, il Veneto e la Baviera non sono certo distanti. Sono partito alla volta di Monaco già con un contratto di lavoro in tasca, e questo è molto importante per inserirsi tranquillamente nella nuova realtà. Il resto è venuto col tempo: imparare una terza lingua (non facile, ma necessario), la cittadinanza, eccetera. A Verona (dove sono nato) ci torno volentieri, ma mi andava un po’ stretta.

  • Come ti sei accostato al mondo dell’archeologia e dell’architettura sacra? È stata una scoperta tardiva nella tua vita oppure hai sempre amato la storia?

È un interesse che ho manifestato già durante le scuole superiori (andavo malissimo in matematica, ma eccellevo in Storia dell’Arte), e iscrivermi alla facoltà di architettura mi è sembrato un passo necessario. È stato un continuo scavare nella materia “Storia dell’Arte” fino a trovare l’aspetto che più mi interessava, appunto l’architettura sacra.

  • Quali sono le tue idee sulla veridicità o meno della Bibbia?

La Bibbia è vera in quanto è un vero testo. Se mi chiedi se penso che i fatti raccontati nella Bibbia siano veri o meno, in tal caso ti rispondo che in gran parte lo sono, questo è provato. È la cronaca di un popolo, certo romanzata e talvolta arricchita di episodipoco realistici, metafore. Nella Bibbia, il tempo è distorto, la penetrazione delle tribù ebraiche nella in Palestina viene descritta come una conquista epica, una sorta di guerra tolkeniana, in verità si è trattato di un lungo processo di stanziamento, e di assimilazione.Anche leggendola alla luce di questa consapevolezza, credo che sia un testo molto affascinante.

  • Hai sempre amato leggere? Quali sono i tuoi generi preferiti?

Sì, da quando lessi “Vacanze all’isola dei Gabbiani” di Astrid Lindgren, anche se devo dire cheda diversi anni leggo molta più saggistica che fiction. Che però mi fornisce le basi per scrivere fiction credibile, per cui… magari va bene così.

  • Hai un tuo parere personale particolare sul Tabernacolo di Mosè?

Quando incontrai la descrizione di questa architettura sacra ne rimasi affascinato. Fui attratto da quella costruzione dalle forme così semplici, archetipe, ma dalla funzione così importante. Lessi e rilessi il testo parecchie volte, finché non inizio a formarsi un’immagine nella mia testa. All’epoca ero uno studente di architettura: non me ne fregava niente di disegnare palazzi e casette, ma quella cosa sì, quella era, per me, Architettura con la A maiuscola, su cui valeva la pena perdere tempo.

  • Sei all’opera su qualche nuovo libro? Ritroveremo Teo, alle prese con un nuovo mistero?

Sì, sono molto contento di aver firmato il contratto di pubblicazione con AltreVoci Edizioni per la prossima avventura di Teo Sangalgan (e soci). È stato un libro dalla gestazione molto lunga, un traguardo sofferto. Inoltre, ho da pochissimo iniziato a scrivere il terzo libro, ma è ancora presto per parlarne.

  • Cosa diresti ad un giovane per invogliarlo ad accostarsi alla lettura e ad amare la storia?

Buona domanda, dovrò inventarmi qualcosa a breve perché mio figlio sta per iniziare le elementari…

  • Che studente sei stato?

Pessimo quando si trattava di materie scientifiche, eccellente quando si trattava di storia dell’arte, letteratura e ginnastica. Forse dovevo nascere nell’antica Grecia.

 

Grazie mille a Matteo Corvino per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

Matteo Melis

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