Intervista a Katia Ricci – “Controra” – Les Flaneurs Editore

INTERVISTA A KATIA RICCI – “CONTRORA” – LES FLANEURS EDITORE.

Abbiamo da poco recensito “Controra”, scritto da Katia Ricci, edito da Les Flaneurs Editore e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autrice. Buongiorno, grazie essere passata a trovarci, possiamo darci del tu?

 

  • Il mondo che racconti, per quanto relativamente vicino a noi, è decisamente molto cambiato. C’è qualcosa del nostro presente che è a tuo avviso peggiorato?

Si decisamente è un mondo molto cambiato e direi per tanti aspetti migliore, ma la storia non procede in modo lineare e progressivo, conosce sbalzi, fermate e anche salti indietro. Oggi le tante conquiste che le donne della mia generazione hanno ottenuto lottando e facendo una rivoluzione incruenta a partire dalle proprie vite rischiano di essere, se non vanificate, messe in discussione. E questo perché, mentre ci sono uomini che hanno capito il vantaggio ricevuto dalla crisi e dalla fine del patriarcato, altri non tollerano la libertà delle donne e reagiscono con violenza.

Al patriarcato è subentrato un “fatriarcato” di fratelli in lotta disordinata e sregolata. Ma la libertà femminile è inarrestabile, basti vedere quello che sta succedendo in Iran, dove, perseguitate e anche uccise, le donne non si arrendono e stanno convincendo anche gli uomini che la libertà delle donne è libertà per tutti.

  • Nel libro la figura del padre svolge un ruolo importante. Come credi sia cambiata la figura paterna e il ruolo maschile nella famiglia?

I cambiamenti non avvengono in modo uguale per tutte/i. Come ho detto ci sono uomini, e per fortuna sempre più numerosi, che non identificano la virilità con la forza e la sopraffazione, ma che hanno imparato dalle donne il vantaggio di riuscire ad esprimere sentimenti ed emozioni, che la cura non è solo fatica, ma una necessità del vivere e che, in quanto esseri umani siamo fragili e creature bisognose le une delle altre. Sempre più spesso vedo giovani padri che  danno tenerezza e amore ai loro piccoli anche occupandosi di fare il bagnetto, cambiare pannolini, portarli al parco e giocare con i figli

  • C’è stata una parte più difficile da raccontare?

La parte più difficile è stato lo scavo dentro di sé, ricordare momenti in cui mio padre usava quello che fino agli anni ’50 era permesso addirittura dalla legge, il cosiddetto jus corrigendi, cioè il diritto di dare un paio di schiaffi alla propria moglie. Di questo comportamento a lungo mi sono vergognata, ma la relazione di fiducia con altre donne del gruppo di storia vivente, che consiste nel raccontare un contesto, una storia a partire da un problema, un nodo personale che chi scrive ha dentro di sé. Però non volevo fare di mia madre una vittima né di mio padre un carnefice, ma capire  perché mio padre si comportasse così, pur amando appassionatamente la moglie, comprendere le delusioni, frustrazioni e difficoltà che entrambi hanno incontrato durante la loro vita e come il contesto influenzi la vita di ognuno/a se non si prende consapevolezza e non si fa un’analisi e un percorso di trasformazione di sé.

  • Ti piacerebbe che nel tuo romanzo diventasse un audiolibro? Ci hai mai pensato?

All’audiolibro non ho pensato, ma, ora che me lo dici, mi piacerebbe

 

  • Stai lavorando a qualche nuovo progetto?

Si sto lavorando a un progetto: quando si comincia a scavare dentro di sé, si trova un pozzo senza fondo.

 

 

Grazie mille  a Katia Ricci per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

 

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