INTERVISTA A FABRIZIO RACCIS – “EDGARD ALLAN POE, IL MISTERO DELLA MORTE” – CATARTICA EDIZIONI.

INTERVISTA A FABRIZIO RACCIS – “EDGARD ALLAN POE, IL MISTERO DELLA MORTE” – CATARTICA EDIZIONI.

FABRIZIO RACCIS

Abbiamo da poco recensito “Edgard Allan Poe, il mistero della morte”, scritto da Fabrizio Raccis, edito da Catartica Edizioni e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore. Buongiorno, grazie essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

 

  • Qual è stato il tuo primo “incontro” con Poe?

È un grande piacere per me essere ospite dei Gufi Narranti, chi diffonde cultura attraverso autori e libri per me merita grande rispetto e riconoscenza, sono convinto che bisogna saper dire sempre grazie nella vita di tutti i giorni.

Per rispondere alla prima domanda, ho scoperto Edgar Allan Poe che ero giovanissimo attraverso alcuni dei primi film horror che ho visto nella mia vita da adolescente, non era così terrificante, anzi, aveva un modo elegante e raffinato di raccontare la paura che Poe narrava nei suoi racconti. Erano tre episodi diretti da Roger Corman che avevano come attore protagonista lo straordinario Vincent Price, parliamo di film che appartengono ai primi anni 60, io nonostante la mia età in quel periodo intorno ai primi anni 90 stavo riscoprendo il cinema cult del passato, restai folgorato dalle trame. Più avanti, al liceo, il professore di lettere durante una delle lezioni ci parlò proprio di Edgar Poe, collegando le due cose decisi di prendere una antologia dalla biblioteca della scuola e da allora non ho più smesso di interessarmi a questo autore americano.

  • Quale suo racconto è il tuo preferito?

È davvero difficile scegliere un solo racconto tra i preferiti, proprio perché ognuno dei suoi racconti contengono elementi sempre differenti e misteriosi capace di tenerti incollato alle pagine, oggi la scrittura è cambiata, forse è meno prolissa e più spietata e diretta, ma ci sono particolari nella sua narrativa che ancora oggi influenzano la cultura moderna. Se proprio devo scegliere un racconto preferisco citare il primo che ho letto, “Il pozzo e il pendolo”.

Come raccontavo, avevo preso una piccola antologia dalla biblioteca scolastica e avevo letto quel racconto durante l’ora di religione perché ero esonerato, mi ero chiuso dentro un’aula vuota dell’istituto per concentrarmi, le ultime pagine di quel racconto sono davvero incredibili, avevo dovuto leggerlo più volte per avere chiara in mente quella storia, il suo modo di creare le atmosfere gotiche era unico e affascinate.

  • Come ti sei documentato per scrivere il tuo libro?

Per scrivere il mio libro fin dai tempi del liceo ho fatto un lavoro certosino, sono andato a cercare tutti i saggi e gli articoli che parlavano di Edgar Allan Poe, ho recuperato nel possibile ogni antologia dei suoi racconti soltanto per esaminare quello che molti autori scrivevano e raccontavano di lui. In Italia fino a qualche tempo fa non si poteva trovare una buona Biografia di questo grande autore americano, ogni volta che veniva citato in qualche articolo, veniva descritto come un poeta maledetto dedito a droghe e alcol, ma dopo le mie ricerche avevo capito che gran parte di quelle descrizioni erano legate alle calunnie che il suo primo biografo Rufus Griswold aveva scritto nel 1849.

Avevo scoperto che molte lettere che erano state tradotte e pubblicate in Italia in realtà erano state falsificate all’epoca, in parte perché dovevano servire a difendere il suo calunniatore, e poi perché molti furbastri avevano dato il via ad un grande mercato per le sue lettere. Dopo la sua scomparsa nel corso degli anni c’erano personaggi disposti a pagare cifre incredibili per delle lettere firmate dal sommo Poe, cominciarono a girare così molti falsi, un altro particolare macabro è che perfino il suo corpo dopo la sua morte era stato defraudato e alcune parti del suo corpo sono finite nel mercato nero.

  • A parte Lovecraft credi di aver mai letto testi che possono avvicinarsi allo stile di Poe?

Oltre al citatissimo H.P. Lovecraft ci sono davvero tanti altri autori che si avvicinano a Edgar Poe, basta pensare a uno dei suoi predecessori Ernst Theodor Hoffman, al suo contemporaneo Nathaniel Hawthorne ritenuto con Poe uno dei più importanti narratori statunitensi. E ancora i racconti macabri e ironici del francese Guy de Maupassant, per passare ad Arthur Conan Doyle che dalla figura di Dupin (I delitti della Rue Morgue) ha preso spunto per il suo Sherlock Holmes, quelli metafisici dell’argentino Julio Cortàzar per arrivare fino ad oggi con un grande best-seller romanziere dell’orrore che non ha mai negato di avere preso ispirazione da Poe fin da ragazzino, il grande Stephen King.

  • Qual è la cosa più strana che hai “scoperto” sulla vita di Poe?

Quella più strana è sicuramente legata al suo ritrovamento, un mistero intrigante, è stato soccorso riverso sul pavimento in uno stato confusionario, indossava abiti non suoi e, nessuno è mai riuscito a capire quale sostanza abbia ingerito per ridurlo così, nonostante sia stato escluso l’alcol da esami medici sulla sua salma. La sua vita si è conclusa proprio come quelle fitte trame che amava raccontarci, ho provato ad immergermi in questa losca storia e quelle che leggerete sul mio libro forse riuscirà a rispondere, almeno in parte, a questo grande enigma.

  • F)Stai lavorando a un nuovo progetto?

Sto lavorando a tanti progetti, il lavoro di traduzione che ho svolto per i racconti di Poe e delle sue poesie mi ha molto affascinato. Mi sto concentrando su un altro autore americano, potrebbe nascere una nuova traduzione di un’opera che soltanto quest’anno ha svincolato i diritti di autore ma, per ragioni editoriali non posso svelare il titolo.

Intanto sto ultimando una nuova raccolta di poesie e un romanzo che da una decina di anni ho tenuto nel cassetto, dopo la pubblicazione di “Edgar Allan Poe. Il mistero della morte” (2021) ho avuto più di un anno per sistemare le bozze credo che per il 2023 almeno uno di questi progetti vedrà la luce.

 

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

 

Sandra Pauletto

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