Intervista Isabella Grandesso – Oscure emozioni –  Catartica edizioni

INTERVISTA ISABELLA GRANDESSO – OSCURE EMOZIONI –  CATARTICA EDIZIONI

Abbiamo da poco recensito “Oscure emozioni”, scritto da Isabella Grandesso, edito da Catartica Edizioni e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autrice. Buongiorno, grazie essere passata a trovarci, possiamo darci del tu?

 

Ma certo! Grazie a voi per avermi invitata nel vostro vivace blog.

 

  • Quando hai capito che scrivere era la tua passione?

La passione è nata quando ho appreso i rudimenti della scrittura e ho scoperto che potevo raccontare qualcosa agli altri e a me stessa attraverso le parole scritte. Uno strumento esplorativo. Per me scrivere è qualcosa che va oltre la passione, è una necessità, un bisogno vitale.

 

  • Questa è una raccolta dal tema “oscuro”, puoi affermare che si tratti del tuo genere o spazi anche nel giallo piuttosto che altro?

 

Oscure emozioni è una raccolta di racconti gotici che, oltre a far leva sulle paure profonde dell’universo umano, sul turbamento dell’ignoto e l’imprevedibilità della morte, toccano quelle che sono le emozioni più spaventose, i pensieri cosiddetti cattivi, che non affrontiamo perché non riusciamo a controllare razionalmente o perché non accettiamo che facciano parte di noi.

Ma le emozioni “oscure”, sono insite nella natura umana e un modo per accettarle è esorcizzarle. Più si parla di qualcosa che ci spaventa, più questo ci sembra meno spaventoso e più accettabile. L’essere umano ha bisogno del noto per affrontare.

L’ignoto spaventa.

Nei miei racconti, oggetti, animali, situazioni, luoghi diventano presagio funesto per gli ignari protagonisti. Le oscure emozioni crescono dentro ai miei personaggi, li attanagliano, facendoli diventare vittime inconsapevoli del loro tragico destino.

I racconti di Oscure emozioni portano il lettore a sentire, a toccare, queste emozioni attraverso il protagonista.

Ciò che spaventa, non solo ci fa fuggire, ma ci attrae, ne siamo ossessionati, resta nei nostri pensieri e nello stesso tempo ci incuriosisce. Questi racconti sono, in un certo senso, esplorativi, ma senza effetti collaterali. Sicuramente il mistery, fantastico, gotico sono il mio genere, però scrivo anche poesie.

 

  • Non è facile scrivere racconti, quando inizi a scrivere hai già in mente tutto o ti lasci portare dalla penna?

È vero, non è assolutamente facile scrivere un racconto, perché è un’affasciante forma di scrittura complessa. In poche righe si deve raccontare una storia che coinvolga il lettore emotivamente fino all’ultima parola. C’è un inizio e una fine nel breve. L’abilità, oltre alla storia avvincente, è anche nella scelta maniacale dei termini e dei dettagli usati nella narrazione che aiutano il lettore a immergersi nella storia, senza raccontare troppo. Il lettore, nel racconto, diventa parte attiva, protagonista o personaggio. Inoltre, proprio per la loro brevità, hanno la particolarità di prestarsi a una lettura veloce, per cui sono adatti ad intrattenere il lettore nei suoi viaggi o nel tempo dell’attesa. Tu mi chiedi se ho già tutto in mente o mi lascio trasportare dalla penna. In realtà, mi succede qualcosa di diverso anche se so che sembrerà alquanto strano, ma i miei racconti si raccontano da soli, io non sono altro che lo strumento affinché prendano forma. Un sussurro e poi tutto si crea. Spesso le mie dita sono troppo lente e fatico a rincorrere i pensieri che scorgano come un fiume in piena.

 

  • Da scrittrice sarai anche lettrice, chi è il tuo scrittore preferito?

Sì, ho letto molto fin da bambina. Fino ai vent’anni ero letterariamente onnivora poi ho scoperto la letteratura gotica e del mistero e lì c’è stata la folgorazione! Credo di aver letto quasi tutte le opere degli autori classici da Walpole a Lovecraft, Poe, Shelley, Collins, Polidori, Maturin, M.R. James, Stoker e altri, il cui nome mi sfugge. Oggi adoro l’impronta stilistica di Carlos Ruiz Zafon e di Chris Priestley.

 

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

Matteo Melis

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