Intervista a Maria Tronca – P come Fiori –  Les Flaneurs

Intervista a Maria Tronca –  P come Fiori –  Les Flaneurs

Abbiamo da poco recensito il romanzo di Maria Tronca: “P come fiori” edito da Les Flaneurs a abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autrice.

Ciao Maria bentrovata sulle pagine de I gufi narranti, possiamo darci del tu?

 

Ciao gufi e grazie dell’invito. Certo che possiamo darci del tu!

 

Cosa l’ha spinta a creare un racconto sul riconoscimento di sé stessi e delle proprie individualità?

  • Sinceramente non lo so, non era questo l’intento, almeno non consciamente. Mi attirava la sfida di creare tre personaggi identici fisicamente e molto diversi caratterialmente e animicamente, e così sono nate le tre gemelle. Mi affascinava anche il filo invisibile, un cordone ombelicale virtuale mai reciso, che lega indissolubilmente tutti i gemelli omozigoti e che li guida inesorabilmente uno verso l’altro. A mente fredda, mi viene da pensare che ho voluto fare un viaggio dentro di me ed esplorare le varie sfaccettature della mia personalità che però hanno sempre lo stesso volto.

 

Quanto ha messo di esperienza e di realismo e quanto ha giocato di fantasia?

  • Di vero, nel senso di fatti accaduti realmente che ho vissuto in prima persona o che mi sono stati raccontati, c’è ben poco. Diciamo che la percentuale è 90% fantasia e 10% realtà.

 

Per te la scrittura è…

  •  Un istinto primordiale, una necessità psicofisica, un dictat. Non posso non scrivere, non riesco a farne a meno, è vitale per me. La scrittura è la Magia pura, è un amante che non smetterà mai di sedurmi e di deliziarmi e che amerò per sempre.

 

Qual è il tuo rapporto con la religione?

  • Sono credente ma di nessuna religione in particolare, credo in Dio, qualsiasi nome gli abbiano voluto dare, nell’Universo, nella Madre Terra e nella Natura. Mi affascinano i Pantheon di tutte le religioni esistenti, soprattutto le più remote, e capita che chieda  consiglio a uno dei loro componenti.

 

Uno dei protagonisti, senza voler spoilerare, mi ricorda il personaggio di Barbablù, è un parallelismo che approvi?

  • Non ci avevo pensato, ma forse un po’ sì… sicuramente sono entrambi abbastanza squilibrati mentalmente, ma il “mio Barbablù” non è crudele, in fondo anche lui è una vittima. Le gemelle obnubilano la mente…

 

Da come si chiude la storia, viene voglia di sapere di più su una fattibile continuazione… Ci può accennare le eventuali previste novità?

  • Non ho pensato a un sequel, ma non è detto che non ci possa essere, dipende molto dall’accoglienza che avrà il romanzo. Speriamo bene!

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sulle pagine de I gufi narranti.

 

Grazie a voi per l’ospitalità e alla prossima!

 

Sandra Pauletto

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