Recensione: Molo 11 – Marco Toninelli – Sillabe di Sale editore

Recensione: Molo 11 – Marco Toninelli – Sillabe di Sale editore

 

New York è una città con una scansione del tempo e delle regole diversa da quella di ogni altra città nel mondo. Il metabolismo dei rapporti umani e sociali è più veloce e più crudo, non c’è molto spazio per mediazioni, si passa dalla ricchezza alla povertà, dalla gioia alla disperazione, dalla solidarietà all’odio con una grande rapidità.

La storia, raccontata in “Molo 11” dalla voce di Mark/John si svolge nel Lower East Side di Manhattan (NY), dove per le strade si respira un’atmosfera di ricchezza, anche se si incontrano molti emarginati, i “dropout”, coloro che vivono ai margini della società.

Mark si reca spesso al Molo 11, per tornare a casa dal lavoro.

Ed è lì che tutto ha inizio e fine.

In quel luogo che è confine tra l’acqua e la terra, tra il mondo delle regole e quello delle illusioni, tra gli atti ripetuti e la fantasia, tra l’ipocrisia e la lealtà, tra il mondo delle ombre e i messaggi di luce, tra il silenzio ed il sentimento.

Si tratta di un luogo singolare, un confine tra la speranza e la rassegnazione.

Il Molo 11, mentre scorrono le vicende alterne dei vari personaggi, conserva la sua identità di “soglia”.

 

“Molo 11”  racconta la storia di chi, partendo dal basso, da una vita complicata, riesce con lo studio a riscattarsi per poi una volta colpito nuovamente dalla vita allo stomaco, fa la scelta più audace e coraggiosa che chi vive, se non nel lusso almeno nella “sicurezza”, potrebbe fare: molla tutto, ma proprio tutto e si unisce agli ultimi per quanto rispetto a questi resta sempre parzialmente un quarto di gradino più su riuscendo a non “imbruttirsi”.

In “Molo 11” c’è spazio per l’amicizia, quella vera di chi non sfrutta il prossimo e sarà anche grazie a questa ma non solo che il protagonista alla fine troverà il senso a tutto quello che  prima non l’aveva, rivalutando se stesso e la sua esistenza.

Un libro profondo nonostante il numero di pagine catalogabile nel medio breve che fa riflettere e decisamente porta a farsi delle domande permettendoci di guardare da vicino un mondo che spesso evitiamo, che in qualche modo ci spaventa ma che merita di essere conosciuto.

Tiziana Treccani

 

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