Recensione “Condicio sine qua non”, Antonio Vasselli, Robin Edizioni.

Recensione “Condicio sine qua non”, Antonio Vasselli, Robin Edizioni.

 

Condicio sine qua nonTorna in libreria l’ormai mitico personaggio creato da Antonio Vasselli: l’ispettore Mezzasalma alle prese in questa nuova indagine con qualcosa che lo vedrà coinvolto fin troppo da vicino, trattandosi in qualche modo anche di suo figlio.

Vasselli con molta abilità di scrittura, ma a questo ci ha già abituati da tempo, offre tematiche decisamente delicate quali: la genitorialità, l’adolescenza, il bullismo e l’omofobia e, per non farci mancare niente, Vasselli ha la capacità di gestire anche un femminicidio.

Il commissario Mezzasalma è ormai un personaggio entrato nel cuore dei lettori e che è cresciuto assieme a loro.

Fa infatti un certo effetto leggere ora a distanza di tempo la sua prima indagine e confrontarla con “Condicio sine qua non”.

Un tuffo nella nuova realtà degli adolescenti visti con gli occhi di un adulto, che con la tecnologia va anche poco d’accordo.

Uno sguardo all’interno di certe dinamiche scolastiche in cui, chi dovrebbe essere un supporto per i giovani adolescenti, non si rivela all’altezza o è più adolescente degli adolescenti stessi.

Un mondo a confronto quello degli adulti e degli adolescenti  in cui ferocia e fragilità vanno di pari passo.

Un romanzo che fa ragionare sulle mille sfaccettature della mente umana, delle sue certezze e delle sue debolezze.

Ma quanto può il giudizio degli altri essere fondamentale agli occhi di un adolescente? E a quelli di un adulto?

Vasselli ce lo racconta aprendoci gli occhi sui punti di vista diversi e poco esplorati, dando vita a spunti di riflessione che meriterebbero di essere approfonditi.

Vasselli non delude mai, anzi ogni romanzo è la scoperta di un aspetto del protagonista e, perché no, dell’autore stesso che, attraverso il suo alter ego letterario, si palesa ai lettori, i quali si sentono a lui sempre più vicini.

Un giallo ma anche in un certo modo un romanzo di formazione che non delude e fa dannatamente riflettere

Sandra Pauletto

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