NTERVISTA – FRANCESCO TORREGGIANI – “SENTENZE MORTALI” – GILGAMESH EDIZIONI.

NTERVISTA – FRANCESCO TORREGGIANI – “SENTENZE MORTALI” – GILGAMESH EDIZIONI.

 


Abbiamo da poco recensito “Sentenze mortali”, scritto da Francesco Torreggiani, edito da Gilgamesh Edizioni e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore.

 

Buongiorno, grazie essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

  • Come nasce l’idea per il romanzo?

L’idea nasce dalla passione per i film e telefilm degli anni ’80 e ’90. Sono da sempre appassionato di mistero e in questo ambito vi rientra sia il paranormale, sia i cosiddetti “gialli”. Sono cresciuto con i romanzi di Conan Doyle e film o telefilm stile Ispettore Callaghan. Tutto questo background mi ha portato a concepire romanzi polizieschi.

  • Cosa pensi del sistema giudiziario italiano?

Preferirei sfilarmi da questa domanda, anche perché sono uno scrittore fiction e lascio volentieri agli esperti di diritto il compito di affrontare il tema giustizia in generale.

  •  Hai fiducia nelle forze dell’ordine?

Per uno come me è una domanda con risposta scontata: abbiamo uno dei corpi di polizia migliori del mondo (ovviamente comprendo tutte le forze dell’ordine).

  • Perché l’hai ambientato in America?

I motivi sono svariati, ma su tutti c’è l’affascinazione legata al boom di film e telefilm americani di genere investigativo e poliziesco, che tra gli anni ’80 e ’90 hanno portato nuova linfa, nuove idee e nuove tecniche di presa al cinema e in televisione. Poi ci siamo aperti anche alla letteratura gialla scandinava (per fare un esempio) e alla cinematografia europea che ne è scaturita (si veda la trasposizione cinematografica de Il senso di Smilla per la neve dello scrittore danese Peter Høeg).
I miei romanzi, invece, per ora, sono tutti ambientati in Texas. Anche se Sentenze mortali, in particolare, potrebbe essere calato in qualsiasi contesto metropolitano. L’ho ambientato in Texas semplicemente perché è una realtà che mi ha sempre affascinato: molti luoghi, come il Nevada e l’Arizona, sono scenario abituale di eventi misteriosi, al confine con il paranormale. Inoltre il Texas è lo stato americano con il numero più alto di omicidi, nonostante le leggi siano molto ferree e le punizioni esemplari per chiunque commetta simili reati.

  • Sei d’accordo con l’idea del tuo protagonista o è solo una trovata letteraria?

Rispondere a questa domanda vorrebbe dire spoilerare il romanzo e invece preferisco lasciare al lettore l’agnizione finale.

  • Ti sei ispirato a qualche autore particolare?

Per quanto riguarda la storia ho preso spunto dallo stile poliziesco di alcuni telefilm tutt’ora in onda su alcuni canali dedicati. Per quanto riguarda lo stile di scrittura penso di aver preso in parte da Conan Doyle e in parte da Robert Crais, che da parecchi anni seguo e adoro. Ma cerco di ispirarmi anche ad altri giallisti e scrittori di thriller, sia stranieri che italiani, come Luca Martinelli o Marcello Simoni.

  • Stai lavorando a un nuovo libro?

Attualmente no. L’anno scorso ho iniziato una breve stesura ma è ancora tutto fermo. Pensavo di tornare a scrivere sull’argomento “paranormale” come ho fatto per i miei due romanzi precedenti. In questo momento però sono ancora in fase di costruzione.

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

Sandra Pauletto

 

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