Intervista a Guido Sgardoli – Scomparso – Einaudi Ragazzi

Intervista a Guido Sgardoli – Scomparso – Einaudi Ragazzi –   

                                                  

Con enorme piacere, a soli due giorni dalla pubblicazione dal suo nuovo romanzo: “Scomparso”, che ho avuto l’onore di leggere e recensire in anteprima sull’uscita del titolo nella grande distribuzione avvenuta il 30 marzo 2021, abbiamo nuovamente ospite sulle pagine de I gufi narranti lo scrittore Guido Sgardoli.

 

  • Ciao Guido, grazie per essere tornato a trovarci, è sempre un grande onore per noi poter scambiare quattro chiacchiere con te!

 

E per me è un grandissimo piacere tornare ospite da voi!

 

  • Grazie ai tuoi libri i ragazzi possono affrontare diverse tematiche, anche non edificanti, ma che purtroppo appartengono alla vita quotidiana. Cosa pensi della attuale tendenza in cui invece i ragazzi vengono tenuti, in qualche modo, sotto una campana di vetro protetti dalla realtà esterna?

 

È un paradosso. Oggi come oggi è praticamente impossibile pretendere di proteggere i nostri ragazzi e ragazze dalla realtà esterna. È come una nave piena di falle: anche se ne tappi dieci, ce ne sono altre cento che si aprono. La questione, credo, non è proteggerli (anche perché con la realtà ci si deve confrontare, la si deve affrontare, altrimenti non si cresce), quanto fornirli degli strumenti idonei a interpretare la realtà per comprenderla e conviverci. E uno dei mezzi (non l’unico) per coltivare, affinare e sviluppare lo spirito critico, per abituarsi a farsi domande, a dubitare, a mettersi nei panni di, è la letteratura

 

  • Leggendo: “Scomparso” mi son chiesta quale sia il tuo rapporto con i giochi di ruolo ma anche con i Libro Game, li conosci? hai mai pensato di scriverne uno?

 

GDR e Libri Game sono due cose molto distinte. La mia passione per i giochi di ruolo risale all’epoca del liceo, anni ’80, ed è stata una buona palestra per ragionare, mettermi alla prova con situazioni verosimili ma senza rischi, operare scelte e, nel caso, affrontarne le conseguenze. Oggi, molti studiosi considerano i GDR utili al percorso formativo ed educativo. I Libri Game, invece, non hanno mai suscitato la mia simpatia, sebbene ne abbia letto qualcuno. Direi che sono un paio di gradini buoni sotto i GDR.

 

  • Nel tuo romanzo citi “Kaspar Hauser” di cui confesso non conoscevo l’esistenza, ma ho colmato presto la lacuna, tu come ne sei venuto a conoscenza?

 

Al liceo, la professoressa di tedesco ci aveva portati a vedere il film omonimo di Werner Herzog. Fu una rivelazione: un ragazzo a cui era stata rubata l’infanzia e la possibilità di diventare chi avrebbe desiderato. Un’ingiustizia tremenda.

 

  • Nel tuo nuovo lavoro molti dei protagonisti hanno un loro “alter ego”. Se tu potessi averne uno come sarebbe?

 

Vivrebbe sei mesi l’anno in un paese diverso, parlerebbe sei lingue e piloterebbe un aereo.

 

  • “Scomparso” è strutturato seguendo due punti di vista diversi: quello della polizia e quello del “giovane protagonista” com’è stata la stesura delle due parti?  Hai lavorato separatamente o nella sequenza in cui possiamo leggerli?

È vero, i due binari narrativi scorrono paralleli. Li ho scritti in contemporanea, esattamente come vengono letti, cercando di non ripetere sempre le stesse informazioni. Desideravo che, in qualche caso, un capitolo si fondesse con il successivo, pur cambiando punto di vista e tempo verbale.

 

 

  • Dopo: “Anomalya” (Giunti editore) che abbiamo recensito, è uscito “Kid il ragazzo che voleva essere Diabolik” (DeA Planeta) di cui noi non ci siamo occupati, vuoi parlarcene?

 

Kid nasce dall’idea di avvicinare i ragazzi e le ragazze di oggi al mondo dei fumetti di Diabolik che tra poco compirà sessant’anni. Nel libro, però, non c’è Diabolik, ma solo Kid, un ragazzino fan dei fumetti dell’eroe mascherato, che, grazie all’arrivo inaspettato nella sua vita di una giovane di nome Evelyn (Eve richiama volutamente Eva Kant, la compagna di Diabolik), si ritroverà a compiere mirabolanti azioni per sgominare una banda di pirati ambientali. Pura avventura per tutte le età.

 

Grazie ancora  a Guido Sgardoli per l’intervista e grazie all’ Einaudi ragazzi per averci concesso l’anteprima per la recensione del libro.

Grazie a voi! E alla prossima storia!

Sandra Pauletto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.