Viscera/// – 3 | Release Yourself Through Desperate Rituals
Anno: 2017
Provenienza: Italia
Genere: post metal
Membri: Mike B. – voce, chitarra, tastiera; G. C. – basso; Cardinal MDS – batteria
Casa Discografica: Unquiet Records
- Uber – Massive Melancholia
- Martyrdom For The Finest People
- Titan (Or The Day We Called It Quits)
- In The Cut
- Anxiety Prevails
Un percorso musicale iniziato col grind, scemato progressivamente negli anni in favore di un approccio più meditato, sperimentale e moderno. Sono i Viscera///, autori di dischi di tutto rispetto come il debutto Cyclops e il secondo 2: As Zeitgeist Becomes Profusion Of The I. Un gruppo diventato un’emblema per il pubblico che apprezza il post metal, che si sa è esigente e sofisticato. 3| Release Yourself Through Desperate Rituals non li deluderà in quanto va a suggellare lo stile unico e riconoscibile dei Viscera///. Provate ad ascoltare gli 11 minuti di Uber – Massive Melancholia, che sorprendentemente non stancano mai. Questo perché strutturalmente è un gioiello, composto da tutto ciò che il metal estremo possa offrire: voce al vetriolo, sfuriate blast beat, riff death metal mortiferi, eccellenti partenze in tupa – tupa. Insomma, un cocktail di grande fattura, pachidermico ma estremamente scorrevole che sfugge alle definizioni. Senza curarsi troppo di essere più vecchia o nuova scuola i Viscera/// riescono a far funzionare più cose insieme, sfaccettando ancora di più la loro proposta con intriganti echi post rock emozionali e contemplativi che fanno capolino solo nella seconda parte di questa suite entusiasmante!
viscera3stripes.bandcamp.com/album/3-release-yourself-through-desperate-rituals
Il lavoro di caratterizzazione sonora del gruppo è notevole e lo si nota bene in Martyrdom For The Finest People. La soluzione emocore incupita e vitaminizzata iniziale è da applausi, gli spunti melodici seguenti sono particolari ed azzeccati. Alla fine si riesce anche a scorgere un abbozzo di black metal glaciale e claustrofobico. Cosa volete di più? A spezzare la grande mole dei due pezzi precedenti (rispettivamente di 11 e 10 minuti) arriva la più breve Tytan (Or The Day We Called It Quits). Non che questo infici sul risultato. La traccia è quasi interamente strumentale, salvo qualche urlo in sottofondo (uno dei tratti distintivi dei Viscera///). Il minimalismo qui, come spesso accade, senza strafare ottiene ciò che vuole: un’atmosfera coinvolgente, profonda ed eterea, facilmente riconducibile al tradizionale post metal. Una gemma.
In The Cut mette in luce l’aspetto, se vogliamo più convenzionale del gruppo, con un alternarsi continuo di fasi più concitate e pesanti, figlie del metal moderno, e sonorità più pop ed orecchiabili. Verrebbe quasi da pensare al nu metal, ma i Viscera/// sono molto più stilosi e tutt’altro che scontati. Il risultato infatti è di grande gusto. Anxiety Prevails chiude il discorso senza grandi acuti, facendo un po’ la figura del “tappa buchi” purtroppo. I Viscera/// sono ancora in pista e ci sanno ancora fare. Davvero dei grandi.
Voto: 9
Zanini Marco