Trimantra – Visions From The Orchard – Un impeto emotivo nell’aridità.

Trimantra – Visions From The Orchard

Anno: 2018

Provenienza: Italia

Genere: rock psichedelico

Membri: Marco – chitarra; Matteo – batteria; Simone – voce e synth

Casa discografica: autoprodotto

  1. Are You A Guest Or A Host?
  2. The Bicameral Mind
  3. Landslide
  4. M. T. L. C.
  5. Full Circle
  6. Joanna Palani
  7. Vespertine
  8. San Junipero

Quando la musica si muove entro i confini della psichedelia e del progressive, si ha la certezza che questa rappresenti libertà compositiva e concettuale. Il bello di questo filone infatti è la mancanza di regole, di strutture, di dogmi che permette ad ogni interprete di sperimentare, progredire, osare e toccare quante più forme musicali e sensazioni possibili. In un mondo anarchico come questo, dove comunque esistono anche talentuosi plagiatori, i Trimantra occupano di sicuro la frangia più audace ed originale. Al di là del fatto che l’approccio incontra una certa raffinatezza, il trio piacentino infonde un’impronta emotiva importante alla propria musica, rendendo la scaletta del disco difficile da dimenticare. Insomma la qualità c’è, ma non è di roba fredda e calcolata che stiamo parlando. I Trimantra attraversano le nebbie eteree della psichedelia ma anche quelle dell’animo e dei sentimenti e mi sento di dire che questo li distingue. Il loro rock sperimentale apre una dimensione alternativa nel tessuto temporale facendo combaciare il gusto classico degli anni ’70 con le sensazioni viscerali del grunge e dello stoner anni ’90. Un sodalizio perfetto che si realizza in un suono che ha già trovato la sua identità. Appena il tempo di lasciar sfumare la misteriosa introduzione Are You Guest Or A Host e veniamo catapultati negli oceani cosmici di The Bicameral Mind. Un buon inizio dove si riconosce soprattutto lo stoner, ma che viene superato alla grande dalla seguente Landslide, che forse è anche il pezzo migliore di tutto il disco. Una piccola opera cangiante che alterna lo stoner al grunge, attraverso momenti indimenticabili e geniali. Il tutto si apre con il suono della chitarra rarefatta di Marco e la voce traballante di Simone, due delle cose più belle sentite negli ultimi anni. Poi subentra tutta la sostanza chitarristica di un riff corposo accompagnato da una voce trascinata e velenosa. Ed ecco il colpo di genio di un’armonica particolarissima ed imprevista! Il finale è agitatissimo tra bacchettate di batteria e un insistente ticchettio vocale coraggioso ed ispirato. Una perla che conquista dall’inizio alla fine.

trimantra.bandcamp.com/album/visions-from-the-orchard

Con M. T. L. C. i Trimantra prendono una pausa e indagano la psichedelia più pura e spaziale. Un tappeto rilassante e contemplativo che si energizza in un febbrile e arido assalto. Percepibile fin dall’inizio di Visions From The Orchard è anche l’influenza dei Tool, soprattutto nella voce di Simone. Particolare che emerge completamente in Full Circle, che mostra tutta la sua efficacia nel ritornello orecchiabile ed impressiona con le lancinanti urla di Simone nel finale. Se pensate che il disco abbia finito di stupirvi vi sbagliate. In una distorsione continua si genera Joanna Palani, traccia dedicata alla soldatessa curda impegnata contro l’ISIS. Per impatto siamo di fronte a un lavoro da brividi, dove le chitarre grasse e gli eco vocali creano un vortice incontrollato di musica inclassificabile. L’episodio più strano e visionario di Visions From The Orchard. Al contrario Vespertine è invece il momento più poetico, che se dapprima cerca di sviare al conformismo con un’impalcatura progressiva, più tardi cede il passo ad una melodia più accessibile ma fantastica. A conferma della grande ispirazione e del coraggio del gruppo, il pezzo conclusivo, San Junipero, rimanda in maniera inequivocabile al primo Alan Sorrenti. Una suite onirica strumentale di dieci minuti che avvolge con una base vocale minimale in sottofondo e un’atmosfera da pelle d’oca. Con questo momento evocativo si chiude il quasi capolavoro di Visions From The Orchard. Un exploit che non gode di una produzione cristallina, ma che a mio avviso trae anche da questa caratteristica la possibilità di distinguersi e dare nuova linfa al genere. Musica ricercata con approccio lo – fi, perchè no?

Se nel 2018 volete ascoltare musica che vi faccia sognare ed emozionare ascoltate i Trimantra.

Voto: 9

Zanini Marco

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